Rassegna storica del Risorgimento

POERIO ALESSANDRO ; MONTANELLI GIUSEPPE
anno <1943>   pagina <184>
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184 Nunzio Coppola
Basta spero che questa volta non sarà così Quante cose ho da dirti! Non tutte saranno piacevoli - ma è sempre un gran piacete parlare cogli amici intimi nelle cose che ci addolorano. La Lauretta è stata malata per qualche giorno d'una eruzione alla pelle detta Orlicaja. Ora sta benino; si leva oggi per la seconda volta, e mentre ti scrivo sul tavolino del suo salotto la vedo escire di camera e mi fa gran piacere. Ti saluta tanto tanto. Non puoi immaginarti come ci affligge il sentire che del tuo si -ghiozzo nervino sei stato peggio - Povero Sandro! avresti bisogno per guarure d'una gran quiete di cuore e di distrazioni E invece sei sempre in mezzo ai dolori Mi figuro quanto devi aver sofferto della morte del Cusani Io non lo conoscevo, ma desideravo di conoscerlo stimandolo molto Chi ci avrebbe detto quando a Napoli più. volte me ne parlavi che la sua morte era vicinai È triste la verdita d'un bravo uomo; ma anche più triste in tempi in cui i bravi sono cosi rari In verità se la prov­videnza non ci soccorre, quando ci guardiamo d'intorno e vediamo i wragffffn'mi cosi pochi, i tristi e li stolti tanti, non sappiamo onde possono venire alla nostra patria destini migliori ! Anche la malattia di Carlo ci è molto dispiaciuta. Godo però di avere avuto contemporanea a quella della malattia la notizia della guarigione E la tua Mammà sta bene? Che bella cosa. Dille un monte di cose affettuose per parte mia. Sofia pure la rammenta con tenerezza e caramente vi saluta tutti Giusti sta benissimo Quella magna lettera che promette di scriverti da Novembre in poi la rimette come la tua gita ! Vedi che cosa vuol dire il cattivo esempio Non ti dò notizie del paese. Non sono pùnto liete. Era le altre disgrazie si tratta d'istituire in Pisa un Convento di Gesuitesse ! La Lauretta mi dice in questo momento che gli hai saltato a pie pari una lettera vi parlava d*una certa sua gelosia. Te ne fa rimpro­vero, ma ti crede sempre più bene. Io anderò a passare gli ultimi giorni del Carnevale a Fucecchio per assistere al matrimonio d'una mia sorella Fra le afflizioni che ho è per me una consolazione poter collocare questa sorella, e rimaner cosi liberissimo. Saluto tanto oltre la Mamma, Carlo, e i cugini, le Gargollo, Ajello, Troja e Bozzelli,
e ama sempre
Il tuo aff.0 Amico
G. Montanelli. 16 Febbrajo 1846.
A.. Poerio a G. Montanelli
xxxvn.
Carissimo Montanelli,
Ebbi la tua lettera de' 16 scorso mese dalla quale raccolsi ad un tempo la indispo­sizione sofferta dalla Lauretta, e la sua guarigione. Spero ch'essa si sia tenuta in quel riguardo che troppo è necessario dopo l'eruzioni cutanee, e c'*o stia ora perfettamente. Dille tante amichevoli cose per parte mia e così pure alla Sofia, e gradisci e fa gradire ad entrambe i più affettuosi saluti di mia madre e di mio fratello, che, lode al Cielo, sono in buona salute.
Rispondo tardi perchè credevo poter partire verso la metà del mese. Ora mi si attraversano certi altri contrattempi; per altro l'indugio sarà breve, e fo conto d'essere costà prima che finisca Marzo. Ma non posso dimorare lungamente in Toscana. Ad ogni modo la mossa, lo svago, il riveder gli amici confido che siano per giovarmi assai. Io era stato quindici giorni senza singhiozzo, ma ieri mi ripiglia violentissimo.