Rassegna storica del Risorgimento
POERIO ALESSANDRO ; MONTANELLI GIUSEPPE
anno
<
1943
>
pagina
<
186
>
186 Nunzio Coppola
far consegnare al Sig. Luigi Antonio Fontana Agente dell'amministrazione de* Vapori sardi in Marsiglia una mia lotterà, con la quale facendo menzione dell'altra che tu gli accludesti nello scorso anno e snpponendola smarrita, lo prego di mandarti tutti gli esemplari del mio volumetto, ad eccezione di dieci de1 quali s'incarica il latore della mia lettera. Spero che il Fontana non mancherà di far questo invio. È mio desiderio che questi esemplari non sicno messi in vendita ma che tu li lasci presso qualche tuo amico di fiducia in Livorno, e che man mano me li facci pervenire qui, valendoti di occasioni particolari o sicure.
Che fa la Lancetta? salutala caramente in mio nome. Non ho più sue lettere. Che fa*la Sofia? Tante cose da parte mia e de' miei i quali anche a te dicono mille cordialità. Scrivimi, e presto, ed a lungo, e dimmi se quelle copie furono poi spedite in Lombardia. Vorrei pur sapere in qualche modo se quelle altre sicno, oppur no, in Lugano. Se tu potessi procurarmene qualche lume per mezzo di alcuno che dimori o vada colà, te ne avrei grande obbligazione. Non ti dico di salutarmi Beppe Giusti perchè so eh' è tornato a Pescia. Dicono ch'egli abbia scritta una bellissima poesia X bimbi nonni.'1)
Addio; scrivimi, e credimi invariabilmente
H Tuo Aff.ao
Alessandro Poerio. P. S. Carlo Troya, Ajello, le Gargallo, e la Guacci ti salutano caramente.
G. Montanelli ad A. Poerio
XXXIX. Car.0 Sandro.
Finalmente ricevo una tua lettera. Si vede che il Veneziano che l'ha portata non è passato da Pisa, giacché mi viene da Firenze. Fin dall'Aprile io t'aspettavo da un giorno all'altro. Ora ti dirò che ne ho quasi perduta la speranza. E non ti puoi immaginare quanto mi dispiaccia* Oltre il piacere di vederti vi sono molte altre ragioni che mi renderebbero la tua venuta carissima, e fra queste la prima è la certezza che ho del bene che ti farebbe un po' di cambiamento d'aria. Lauretta ti scrisse due volte senza risposta, ed è chiaro che non hai ricevuto la lettera. Il suo figlio maggiore sposò una cameriera, ed è stato per tatti un gran dispiacere non per pregiudizio aristocratico ma per timore che presto se ne stucchi, e siano infelici tutti e due. Lauretta ne è stata dolentissima. Tuttala famiglia ha preso subito l'ottimo partito di non aggravare il male già fatto e hanno ricevutala sposa come se fosse stata delle loro condizioni, e starà in famiglia. Per fortuna pare una buonissima ragazza, e non punto rozza anzi educabilissima. È di Novara, e d'una famiglia di negozianti, costretta a impiegarsi come cameriera per aver perduto il padre e la madre, ed essere rimasta senza fortuna Io adesso sto assai bene, ma come puoi imaginorti avviluppato in questa sciagura
I) 0, anche, R Bimbo nonno, È quella assai nota, alla quale poi il Giusti diede per titolo definitivo Jl Giovinetto (edita la prima volta nei Nuovi versi, Firenze, Baracchi, 1847), e nella quale si volle vedere da qualcuno, a torto, raffigurato G. B. Giorgini, Il Poerio ne aveva avuto forse notizia da una qualche lettera, per noi andata perduta, di Gino Capponi, al quale il Giusti, fin dal 24 novembre 1845, aveva scritto di essere sul ponto di terminare quei versi (GIUSTI, Epistolario, eit. II, p. 347).