Rassegna storica del Risorgimento
POERIO ALESSANDRO ; MONTANELLI GIUSEPPE
anno
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1943
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pagina
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195
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Alessandro Poerìo e Giuseppe Montanelli 195
La Guacci un mese fa raggiunse il marito nella Provincia di Molise, ove quegli era andato a respirare l'aria nativa per infermità sofferta, e par che ciò gli abbia giovato. Torneranno fra pochi giorni.
Ier l'altro vidi le Gargallo, poi Carlo Troya ed Ajello. Ti salutan tutti con affetto.
Ti compatisco per dover attendere alle lezioni travagliato come sei dal proprio dolore, e dalla ansiosa cura di lenire alquanto l'altrui. Ma la gentilezza del cuore nobilmente esercitata affina in mirabil modo l'intelletto. E son certo che farai bene. Alla scienza, anche rosi dal dolore, con isforzo di volontà possiamo accostarci. L'arte, l'arte è quella che veramente fugge i miseri, che il riso della fantasia è tutto spontaneo.
Addio, carissimo Beppe; credimi invariabilmente
Il tuo off.
Alessandro Poerìo.
LII.
Napoli 12 Dicembre 1846.
Strada del Salvatore. N 5. Carissimo Beppe
Ti scrissi mesi fa che il povero Odoardo aveva avuto un colpo di sangue. Sotto una seria cura si era andato alquanto rimettendo in salute, ma poi peggiorò di nuovo e quantunque i miei mi celassero in parte la gravità della cosa, era facile, l'avvedersi del vero. Si temeva ch'egli dasse nel tisico. Ma dopo una colica fu preso da infiammazione di fegato per stravaso, e passò a miglior vita la mattina del dì 8 dicembre. Ecco di nuovo il lutto nella mia famiglia. Enrico ha sentito vivamente questa perdita, né poteva esser altrimenti, trattandosi dell'unico suo fratello. A me il singhiozzo che da una quindicina di giorni mi avea lasciato libero, tornò violento lo stesso giorno della disgrazia, e durò ne' seguenti, e benché oggi non mi sia venuto ancora, è impossibile che non ne abbia qualche altra visita.
Avesti certamente la mia lettera con la quale ti annunziava ch'era mia intenzione
partire per Livorno il 21 Novembre. Sarebbe troppo lungo il dirti come mi fosse forza
il venire indugiando di settimana in settimana. Finalmente era rimasta determinata
la mia partenza pel 13 corr. mese; ma dopo l'infortunio accaduto, bisogna che io faccia
compagnia alla mia famiglia nel Natale e forse anche nel Capo d'anno. Ci rivedremo,
a Dio piacendo, ne* primi giorni del 1847. Frattanto dammi nuove tue e della povera
Lauretta, cui dico tante affettuosissime cose. Questa lettera ti perverrà il 17, sicché
hai tutto il tempo di scrivere. Caro Beppe, mi sarà grande conforto il riabbracciarti.
Addio.
Tuo afì>
Alessandro Poerìo.
P. S. Mia madre e mio fratello, meno il turbamento prodotto da questa disgrazia, tanno bene e caramente ti salutano.
{?. Montanelli ad A. Poerìo
LUI. Caro Sandro
Pur troppo non vedendoti il cuore mi diceva che qualche nuova disgrazia te lo avesse impedito - Povero Odoardo I Povero Enrico I Digli quanto la sua disgrazia mi affigge. Da un pezzo in qua son pochi i giorni che non mi si annunzino o morti o