Rassegna storica del Risorgimento
POERIO ALESSANDRO ; MONTANELLI GIUSEPPE
anno
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1943
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pagina
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204
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204 Nunzio Coppola
per l'appunto un nicso dopo il mio ritorno, fui soprappreso da singhiozzo violentissimo, e .l'ebbi il dì seguente, e l'ho avuto stamane fino a pocanzi, ed insomma ho riperduto tutto ciò che aveva guadagnato; per dippiù sono proprio scorato, come suole avvenire ' nelle recidive. Mia madre che si ora ristabilita del tutto, e che al mio giungere io aveva trovata vegeta ed ingrassata, si risente anch'essa del mio stato convulso.
Mi risolvo dunque di affrettare la mia partenza per la Toscana la quale io aveva differita alla Primavera del venturo anno; ed è mia intenzione imbarcarmi per Livorno verso la metà od, al più tardi, la fine di Settembre, non facendo che una scorsa a Firenze, per dimorare parecchi mesi in Pisa, città dalla cui temperata e salubre aria mi aspetto il medesimo giovamento che sperimentai in Roma. Mi duole l'allontanarmi per un tempo bastantemente lungo dalla mia famiglia; ma se e1 è cosa al mondo che possa ristorarmi della privazione di così cara compagnia, si è il riabbracciarti, e l'esser tuo sempre che le tue occupazioni ti lasceranno un po' di tempo. Ho letto con piacere nel roman Advertiser che stai per fondare un giornale. Nessuno meglio di te può con la stampa periodica giovare alla causa comune. Agl'ingegni toscani s'apre, mercè la nuova legge, un vasto campo. Mi è venuto sott'occhio il programma dclV Alba, scritto, per quel che io ne sento, con dignità, franchezza, coraggio e senno; ed è di buon augurio che fin dal principio la censura si mostri cosi larga. Delle novità politiche di costà informami sempre che potrai scrivermi per occasione particolare. Mandami anche, te ne prego, il manifesto del tuo giornale.
Che fa la Lauretta? Poverina! Mi sarà doloroso, eppur caro il rivederla! Amami e scrivimi. Mia madre e mio fratello ti salutano di cuore. Il mio male mi tien in grande [ipoconjdria, cosicché da un pezzo non vedo le Gargallo, né Trova, né la Guacci.
Ma l'ultima volta che fui da loro mi raccoman[dorono], ') di non dimenticare un loro saluto per te. Il secondo volumetto della nuova edizione delle poesie della Guacci è uscito in luce.
Addio, di nuovo, carissimo Beppe. Con tutta l'anima ti abbraccia
Il tuo Alessandro Poerio.
P. S. Son certo ohe avrai subito mandate le mie lettere a Beppe Giusti. Dimmi s'egli abbia intenzione di passare il verno in Pisa. Ricordami al Ruschi, ed a' Professori Rosini e Pilla. Riverisci da mia parte il Centofanti.
LXU.
Napoli, 8 luglio 1847. Carissimo Beppe,
Ebbi dal Corsini la tua brevissima e due sole copie del mio volumetto; resto inteso che te ne restano ancora dodici copie, e ch'eseguirai la mia preghiera. Mandandone sei a Roma e due a Bologna, ritieni le altre quattro perchè io le trovi alla mia venuta costà.
Ho avuto il primo numero daV Italia; 1 duo articoli tuoi mi son piaciuti molto. Benché fondato un po' frettolosamente (come la Lauretta mi dice nella sua lettera)
É [;..] strappi del foglio.