Rassegna storica del Risorgimento
POERIO ALESSANDRO ; MONTANELLI GIUSEPPE
anno
<
1943
>
pagina
<
205
>
Alessandro Poerio e Giuseppe Montanelli 205
son certo che il giornale sarà ottimo, essendo tra i collaboratori tanti uomini di vero merito. In quanto all'esser collaboratore io stesso, tu sai quanto io sia per natura inetto a simili lavori. Per quel che spetta alle notizie di qua, le vere son tali eh.'è impossibile sperar di pubblicarle dov'è stabilita una censura qualunque, ancorché untissima. Si mandano a Parigi e sono inserite nel SiècU e nell'ausonio. Io non ho potuto avere altri numeri dell'Italia, ma mi è siato comunicato un arti-coletto in cui si annunzia, sulla fede di viaggiatori giunti in Toscana da Napoli, che il Governo sta preparando ima legge intorno alla stampa conforme in gran parte a quelle di Roma e di Firenze. Posso assicurarti che questi viaggiatori sono male informati. Il solo mutamento che s'introdurrà in quanto alla stampa si è la soppressione di revisori della istruzion pubblica (i quali solevano essere i più indulgenti) e la concentrazione assoluta della censura ne* revisori di Polizia. La Calabria, massimamente la Provincia di Cosenza, è infestata da masnadieri. Nella capitale è apparente prosperità, ma nelle province la miseria è estrema. Ma del fermento degli animi narrato da que' viaggiatori non creder parola.
La lettera della Lauretta (per la quale li accludo la mia risposta) non mi giunse che il dì 28 Giugno dopo la tua; eppure mi fu recata Io stesso di dell'arrivo in Napoli, come rilevai dal bollo della posta. Non so intendere come mai scritta il 13 abbia indugiato tanto. Convien dire che la persona incaricata in Livorno di spedirla l'abbia ritenuta parecchi giorni. Sempre che si tocca anche leggermente di giornali, di cose politiche, ecc., è meglio scrivere per occasione particolare. Non presentandosi occasione, potete tu e Lauretta scrivere valendovi sia de1 vapori postali, sia della posta ordinaria ma con la debita precauzione. Qui si aprono le lettere e spesso si sopprimono.
Ormai debb'esserti giunta la mia consegnata a Felice Bochdan dalla quale avrai rilevato e la cattiva condizione di salute in cui mi trovo e la risoluzione fatta di venire in Toscana a mezzo settembre.
Ti mando due lavori del Cav.r Bozzelli. Quello letto all'Accademia delle Scienze è di molta importanza. Potresti farne parola nel giornale.
Ricevo da* redattori del giornale la Patria un invito a scrivere in forma di circolare stampata. Mi scuserò rispondendo privatamente al Salvagnoli.
Ti dò una calda preghiera in favor della Guacci. Essa ha pubblicato le sue poesie con aggiunta di parecchi componimenti nuovi. Vorrebbe mandare un certo numero di esemplari in Toscana rimettendoli .a librai onesti in Firenze, Pisa e Livorno, i quali ne procurassero lo spaccio. Indicami i nomi, ed avvisa essi librai, affinchè Pinvio possa farsi subito. Non dimenticare, ti prego, di occuparti di ciò, e scrivimene quanto prima. Questa illustre poetessa ed il marito, e le Gargallo, e Bozzelli, ed Àjello e tutti gli amici in generale ti salutano caramente. Mia madre e mio fratello ti salutano di cuore. Ho fatto de* versi; sono i primi che mi sieno venuti scritti quest'anno; picciol tributo di ammirazione e di affetto a Giacomo Leopardi. Non te li mando, perchè tra poco più di due mesi spero esser costà. Oh quanto mi tarda riabbracciarti, carissimo Montanelli! Amami, scrivimi, e credimi invariabilmente
Tuo Au>0 Alessandro Poerio.
Che dici delle cose di Roma ? Quando io fui colà, feci giudizio che in Pio IX alle buone intenzioni non corrispondesse né la forza d'ingegno né l'energia di volontà. I provvedimenti ultimi mostrali chiaro ch'egli vuol fermarsi; ma l'impulso 2 dato. Ho il cuor tristo.