Rassegna storica del Risorgimento

POERIO ALESSANDRO ; MONTANELLI GIUSEPPE
anno <1943>   pagina <210>
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210 Nunzio Coppola
A. Poerio a L. Parrà
LXVIL
Napoli a di 26 ottobre 1847. Carissima Amica,
Scrissi il 19 corr. per occasione sicurissima al nostro Beppe cui la mia lettera ba dovuto giunger costà, se pure non lo abbia trovato già partito per Roma. Fa pur bene a cercar di riaversi con questo viaggetto. Io non sapea né punto né poco ch'egli fosse stato infermo. Dee badare alla sua salute, ed appunto perché il suo giornale è utilissimo, non affaticarvisi tanto intorno da cadere ammalato e non potersene occupare. Oh quanto vorrei poterlo raggiungere in Roma! Ha l'arresto arbitrario di mio fratello dura ancora, e quell'epiteto basta a fai comprendere che non si può sapere quando sia per cessare la sua detenzione. Mia madre sta bene per ora, ma alla lunga temo che possa (tra la prigionia di Carlo e lo spettacolo de* miei patimenti nervosi tornati con più violenza) soffrire anch'essa nella salute. Iddio faccia che i miei timori tornino vani, e che mio fratello sia presto restituito alla liberta, Nella lettera a Beppe sono alcuni particolari delle cose di qua; s'è partito per Roma, abbiate cura che gli pervenga. Chi s'incarica del recapito della presente, non é da me conosciuto; ma un amico mio mi dice, che a sua preghiera, il latore la imposterà appena giunto in Livorno.
Non vorrei toccare una corda troppo dolorosa; ma se la Provvidenza, in mezzo a] vostro giustissimo e non cessabile dolore, vi mantiene le forze e la salute, abbiate ciò per segno della volontà sua che vi serbiate agli altri vostri figliuoli. Sicché fatevi animo più che potete; e credete pure che il miglior culto che possiate rendere alla memoria della buona ed amorevole Sofia è l'occuparvi con amore de* fratelli suoi e della carissima sua sorella.
Se con occasione particolare poteste farmi ricapitare qualche numero dell'Italia ed il Congresso de* Birri dell'ottimo amico Beppe* Giusti, ve ne sarei sommamente tenuto.
Scusate il griffonnage con cui scrivo, poiché l'amico, il quale s'incarica di far
partire la presente, mi dà fretta. Mia madre e mio fratello vi dicono tante cose affet-
tuosissime. Spero che Montanelli troverà modo di farmi avere sue nuove da Roma.
Tanti amichevoli saluti a tutti i vostri, ed al Professor Rosini; ed al Pr. Centofanti,
se lo vedete, i miei rispetti.
V. Afi>
Alessandro Poerio.
Lxvm.
Napoli, a* 18 novembre 1847. *) Carissima Amica,
Ebbi la vostra lettera con l'avviso della partenza di Montanelli per Roma. Era stata letta e mal risuggellata. Vi prego strettamente di non scrivere mai per la posta ordinaria o nemmeno pe* vapori postali. Ho trovato un modo sicurissimo di corrispondenza al quale prego voi e Beppe di attenervi. Alle vostre lettere fate una sopraccarta diretta Al Sig. Giambattista Laffond Impiegato nel Consolato di Francia
1) È questa la lettera pubblicatala prima volta, come ho detto nell'introduzione, da) D'Ancona.