Rassegna storica del Risorgimento

POERIO ALESSANDRO ; MONTANELLI GIUSEPPE
anno <1943>   pagina <211>
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Alessandro Poerio e Giuseppe Montanelli 211
in Livorno, Egli ha mezzi da farmele avere in proprie mani. Così potremo scriverci più spesso e con piena libertà.
Le innovazioni fatte in Piemonte sono state come potete facilmente immaginare, nn colpo di clava per questo Governo. Ciò nondimeno, dopo il primo sbalordimento, fu risoluto di non fare alcun mutamento ministeriale. L'invito de1 tre Principi Rifor­matori ad entrare nella lega doganale par che abbia fatto vacillare quella determi­nazione. Si pensa e ripensa, si fa e disfà, e sinora nulla è concluso. Prima si volea soltanto rimpaslicciare il Ministero trasferendo alcuni de1 Ministri da una segreteria di Stato all'altra, e concedendo il ritiro al Marchese di Pietracatella, il quale, benché in tutta la sua vita abbia operato da assolutista, dopo queste ultime vicende* aprendo gli occhi a malincuore, ha pur consigliato qualche moderata concessione per mostrare almeno di acconsentire a' tempi, e poi destreggiarsi a non passar oltre-Le notizie di ier sera per contrario sono di un rinnovamento quasi totale del Mini­stero, poiché il solo ministro che rimarrebbe in carica sarebbe quello della Giustizia, Parìsio. Si soggiunge che il cambiamento non si farebbe ad un tratto, ma a poco a poco. Già da più. giorni il Commendator Fortunato è sottentrato al Commenda-tor Ferri come Ministro delle Finanze. È uomo certamente più capace del Ferri (il che non è dir molto) ma inviso al pubblico. Sieno pur vere queste mutazioni, ma si cambierà sistema? Ecco l'essenziale, e questo non sembra da sperare. La divisione del Ministero dell'Interno in due, creandosene uno de* Lavori pubblici, Commercio, arti e manifatture, l'aggregazione della Polizia al Ministero dell'Interno (cose che si danno per decise) possono essere apparenze ingannevoli. Finché non vi sarà una buona e larga legge sulla stampa* una vera guardia nazionale, ed un'amministrazione comunale distrettuale e provinciale fondata sul principio elettivo, insomma finché non s'entri nella stessa via degli altri Stati italiani, l'arbitrio rimarrà in piede, ed a' ragionevoli desiderj della nazione non sarà soddisfatto. Anco per quel che riguarda l'adesione alla lega doganale, forse si entrerà in trattative; ma con qual animo? Di far [danajro, D o piuttosto di guadagnare del tempo riservandosi di mettere [in] campo difficoltà senza fine? Io son certo che la stampa toscana (gran terrore di costoro) starà all'erta.
Ditemi se Montanelli è tornato da Roma. Ma s'è tornato, son certo ch'egli stesso, il quale da un pezzo non mi scrive, mi scriverà un letterone.
Io sto sempre peggio. Mi par mille anni di venir via. Carlo, che in mezzo a tutti questi cambiamenti ministeriali che si annunziano è ancora in carcere, sta bene, lode al Cielo, e così anco mia madre. Entrambo vi riveriscono affettuosamente. Tante cose amichevoli a tntt'i vostri. Ricordatemi altresì a Rosini a Ruschi. Credetemi sempre
V. Aff.mo Alessandro Poerio.
A Poerio a G. Montanèlli
LXDC Carissimo Beppe*
Serial lungamente il 28 Die. a te ed alla Parrà. Ora son più breve per non perdere una occasione sicura ed'immediata di farti pervenire dne scritti stampati clandestinamente e distribuiti a molto migliaia d'esemplari.
*-) Qui il foglio è lacero. La parola danaro b nella stampa del D'Ancona; a me parrebbe più pròprio integrare davvero, per ragioni di spazio.