Rassegna storica del Risorgimento
POERIO ALESSANDRO ; MONTANELLI GIUSEPPE
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1943
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pagina
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219
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Alessandro Poerio e Giuseppe Montanelli 219
M'ha contristato di molto l'annunzio della grave malattia tocca a tao Padre
e seguita da tante ricadute, e lo congratulo dall'intimo dell'animo del presente suo
stato. Salutalo a nome mio con tutta la distinzione che merita e ringrazialo della
gentile deferenza che, nella Sua lettera del 26 Febbraio passato anno, m'ha mostro
a secondare la mia preghiera in favore del Conte Caccia di qui.
L'Abate Stefani da più giorni ha giurato sull'AgnusDei di mandarmi un verbo per te, ma, conoscendo l'accidiosa sua ìndole per poco che indugi ancora l'effettua mento della sua promessa ti spedirò questa mia senza l'evangelico suo epistolotto! Mia moglie, Susy e Madama Burdon si uniscono a me per augurare a te, a tuo Padre ed a tutta la tua famiglia ottima salute e prosperi eventi. Salutami cordialmente i comuni amici, quelli intendo, che non m'hanno ancora cancellato dalla loro memoria, e tu, mio caro Sandrino, credimi sempre quale con sentimenti di stima e di amicizia mi raffermo
Tutto tuo invariabilmente G.no Cobianchi.
Parigi, 27 Febbraio 1843.
1. Place de la Madeleine
P. S. Sono divenuto amatore d'autografi, se ne hai o se puoi raccogliermene in Napoli, tu mi farai cosa gratissima mandandomeli con un'occasione particolare addio.
G. Stefani ad A. Poerio
LXXVT.
Parigi 27 Febbraio 1843.
Rue Miromanil 41.
Il Cobianchi manda da me per la risposta; contentatevi però, mio caro Poerio, di solo due righe.
Perdonate alla mia pigrizia se non vi ho mai scritto, e siate sicuro che gli anni non hanno diminuito la mia stima, e la sincera e calda amicizia che ho per voi; se poteste altrimenti credere, il silenzio mi peserebbe sull'anima come un rimorso.
Godo che infine vi risolviate a pubblicare le poesie vostre; sono prontissimo a curarar d'accordo col comune amico Cobianchi l'edizióne. Avrei quasi voglia di lagnarmi dei vostri modi condizionali e troppo riservati che mettete a darmi l'occasione di servirvi in qualche cosa.
Il mio buon amico Leopardi1) ha gradito moltissimo i saluti vostri e quei di vostro fratello, e si raccomanda caldamente all'amicizia di tutti e due.
Amatemi e credetemi
Vostro aK.m0
G. Stefani p.
1} Pier Silvestro Leopardi, dell'A matrice in Abruzzo (1797-1870), tradusse in francese (o assistè il traduttore) la Storia Universale di Cesare Cantùi Su ciò vedi: V. IMBBIANI, A. Poerio a Vermia, uh. p. 414, n. 170,