Rassegna storica del Risorgimento
BASSANO ; UNIT? ITALIANA ; CONGRESSI
anno
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1917
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pagina
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612
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G. . JkUetU
conio, di attenersi alle istruzioni del 6 maggio e di conchiudere la pace sulle basi della convenzione di Mombello, che* prima della giornata di fruttidoro, erano state approvale dal Governo. E quindi se-rive : Fra tré o quattro giorni tutto sarà terminato, la guerra o la pace ; ma vi confesso che farò di tutto per avere la pace, Voi eo-nostiète male questi popoli ; non meritano che per essi si facciano ammazzare quarantamila Francesi. Voi partite da una falsa ipotesi ; immaginate che la libertà faccia fare delle grandi cose ad un popolo molle, superstizioso, commediante e vile. Ciò che voi desiderereste che io facessi sono dei miracoli, ed io non so fame. Nei mio esercito non ho un solo Italiano all'infuori, eredo, di mille e cinquecento cialtroni, racimolati nelle vie delle diverse città d'Italia, i quali saccheggiano e non sono buoni a nulla.
Non lasciatevi imporre da alcuni avventurieri italiani, che sono a Parigi, forse da qualche ministro, che vi diranno, ohe vi sono ottantamila Italiani sotto le armi ; perchè da qualche tempo m'accorgo dai giornali e da ciò eie mi viene riferito, che Voginione pubblica in JFrcmcia si svia stranamente sugli Italiani.
..e Io ripeto: poco a poco il popolo della Repubblica Cisalpina 41 ;enlusiasiaerà per la libertà ; poco a poco essa si organizzerà, e forse ira quattro Q cinque anni potrà avere trenta mila nomini di truppe passabili...
Se i negoziati non prendono lina buona piega, la Francia si pentirà del partito preso verso il re dì Sardegna. Questo principe con mio. ;de1'"suoi battaglioni ed uno de* suoi squadroni di ealleriai jè più forte ce tutta la Cisalpina riunita. Se io non no mai serltj al Governo. mM. tanta precisione, gli è che. io non pensavo, che vi poteste formare degli Italiani l'idea, ohe voi manifestate nelle vostre divèrse lettere.
Da quandaJsono in Italia nonho mai avuto per alleato l'amore dei popoli per la libertà e iTuguaglìanza, 0 per lo meno è stato un alleato assai debole. Ma la buona disciplina del nostro esercito, il grande rispetto per la, religione e i suoi .miriistri, la giustizia e sopra tutto una grande attività e prontezza e reprimere i male intenzionati ed. a punire quelli che si dichiaravano contro di noi, ecco i veri alleati dell'esercito d'Italia. Questa -è; là. stòria ; tutto quello che è buono a ijji-si net proclami e nei discorsi stampati è romanzo.
Solamente colla prudenza, colla saggezza e con molla destrezza tìi ottengono grandi risultati e si superano tutti gli ostacoli ; altrimenti non si riuscirà a nulla...
Se noi, oggi, adottassimo la polìtica estera del '93 avremmo tanto maggior torto, ehe noi ci siamo provati bene colla politica con-