Rassegna storica del Risorgimento

BASSANO ; UNIT? ITALIANA ; CONGRESSI
anno <1917>   pagina <625>
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H Congresso M Bussano 025
Dopo la Francia e l1 Austria, l'Italia era la più interessata alle stipulazioni della pace; e, quando queste furono conosciute, gli Ita­liani furono unanimi nell'imprecare contro la pace conchiusa a Cam-poformio : Oampoformio, nella tradizione italiana, divenne sinonimo di tradimento. Questa opinione si è cosi profondamente radicata nel sentimento italiano, che potrà sembrare impresa sommamente anti­patica e antipatriottica il provarsi a sradicarla. Mi sia almeno con­sentito di sottoporre alla riflessione del lettore alcune semplici ed ovvie osservazioni, quali sono suggerite da un attento ed obbiettivo esame dei fatti storici accertati.
Le trattative diplomatiche, che condussero alla stipulazione del trattato di Campoformio, riguardavano prineipalmente interessi fran­cesi e austriaci, e dovevano stabilire un nuovo equilibrio politico ; poiché l'equilibrio politico preesistente era stato rotto dalle guerre della Rivoluzione. La Rivoluzione francese proclamando alto i diritti imprescrittibili dei popoli e la fine delle, guerre di conquista, aveva incontrato l'ostilità di tutta l'Europa feudale, che non aveva tardato a coalizzarsi contro la Francia. Dinnanzi al pericolo esterno risorsero gli istinti bellicosi della razza ; la guerra difensiva, per l'incalzare degli avvenimenti, divenne ben presto guerra offensiva e di conquista; ed i Francesi, in breve, furono condotti a giovarsi del diritto, che la spada ha sempre dato e dà tuttora al più forte. La debolezza dei vicini, la facilità di vendicare ingiurie recenti e di occupare i contini delle Alpi e del Reno, che le dottrine in voga assegnavano alla Francia, erano stimoli troppo potenti, perchè potessero essere frenati da prin­cipi astratti e recenti.
Quando i Francesi discesero in Italia col gen. Bonaparte, le dot­trine dell'89 dalle necessità della guerra, dalle tradizioni, dagli inte­ressi e dalle ambizioni personali erano già state fuorviate; e s'era formata una nuova dottrina, in cui si trovavano mescolati i principi dell'89 coi principi della antica Ragione di Stato, che non conosceva i diritti dei popoli, u solo il proprio interesse e le proprie con­venienze.
Ora, tra i termini contradittort della sovranità popolare e della antica Ragione di Stato, della indipendenza e della servitù di popoli, si svolse l'opera del gen. Bonaparte in Italia durante gli anni 1796-97; ed il gen. Bonaparte fu, volta a volta, autore e strumento di questa politica bifrónte, che 4 wna parte guardava all'avvenire * dall'altra continuava a guardare al passato.