Rassegna storica del Risorgimento

BASSANO ; UNIT? ITALIANA ; CONGRESSI
anno <1917>   pagina <627>
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XI Congresso di Bussano 647
sposizione, cercasse di assicurarsi l'amicizia della Repubblica di Venezia. E, poiché il Senato veneto non volle smuoversi dalla linea di condotta fino allora seguita, il gen. Bonaparte, insospettito, per premunirsi contro qualunque possibile sorpresa, lasciò, come è stato accennato nelle pagine precedenti, mano libera al Landrieux ed ai patrioti italiani. Gli eventi, come già sappiamo, precipitarono; e, sebbene da principio il mote* rivoluzionario della Terraferma veneta procedesse tutto a vantaggio dell'esercito francese, pure il gen. Bo­naparte, il 24 marzo, nel colloquio di Gorizia cogli ambasciatori veneti Pesaro e Corner, non esitò a sconfessare i patrioti ' dopo il colloquio, scrivendo al Direttorio, col quale non aveva certo bisogno d'infingersi, fece queste esplicite dichiarazioni : . Va* io non approvo la condotta dei patrioti di Brescia e di Bergamo, e Credo, che la loro insurrezione in questo momento ci sia perniciosissima>>..l- Il gene­rale Bonaparte, che, da tempo e per legittimo motivo di difesa, aveva occupato le principali fortezze della Terraferma veneta,3 non aveva bisogno di spingere Venezia a risoluzioni estreme ; egli viveva abba­stanza sicuro, e riteneva, in quel momento, di poter condurre a ter­mine felicemente, senza esserne sviato, la campagna contro rareichica Carlo. Perciò, agli inviati del Senato veneto, diede tutti gli affidamenti, che il carattere suo di generale della Rivoluzione e lo stato di guerra gli consentivano di dare : e, persuaso di non dover più preoccuparsi di altri incidenti,- continuò la sua avanzata contro resercitò dell'arci­duca Carlo, spingendosi- fin nel cuore degli Stati ereditari della Casa d'Austria.
Ma, come è già stato menzionato, la rivoluzione non tardò a pro­vocare la reazione delle campagne, che erano devotissime al Senato ed ostilissime ai patrioti. Le prime a levarsi a difesa di San Marco furono le campagne bergamasche, abilmente lavorate dal podestà
1 Rate Ci'ùn., dispaccio 25 inflesso 1797 a Udine di Pesaro e Corner.
Corr- Intj)., n. 1629 dei. 24 marzo 1797.
i Sopra queste occupazióni e sulle misure militari prese dal gen. Bona­parte, per assicurare lo spalle del suo esercito, si ò latto dagli storici un gran clamore; non so, se oggi si ripeterebbe, dopo quello ohe l'Intesa è stata costretta di lare in Grecia, osanno, che abbia il senso della realtà, potrebbe rifiutarsi di sottoscrivere a queste osserVftJiloni del gen. Bonaparte : < Venlso et tout son territofre étalt roste lo theatro de la guerre et s'ótait trouvó sur les dorrìères do 4 l'armée. Iia BGpublique de TeniBe Staili roteino do l'armSe d'Italie : le droili do guerre donne la grande pota ita. generai sur les pays qui en sont teatro. Gomme le disait lo grand Ftàédoi ffépés pays libre oà fi y a lagnerrè>. Corr. Xinp.A n. 1971.