Rassegna storica del Risorgimento

BASSANO ; UNIT? ITALIANA ; CONGRESSI
anno <1917>   pagina <629>
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Il Congresso di JBaaaano >'..)
Viva San Marco ! Viva la Repubblica 1 Vìva Verona ! Pena la vita a chi ardisce levar la presente avanti VAve Maria.
V'è chi veglia per ciò . '
Nessun dubbio che la controrivoluzione avesse uno spiccato ea-rattere anti-francese. La mattina dell' 8 aprile 1797, appena giunsero a Vienna le prime notizie della controrivoluzione veneta, il ministro Thugut non esitò ad aprirsi coU'anibasciatore Grimani con espres­sioni, che meritano di essere meditate :
... ohi se li Bresciani e i Bergamaschi si unissero ai nostri, allora potrebbe esser certa la Gasa d'Austria di por fine alla guerra con una pÉj cagionevole... in verità, che da quella parte sta in mano del Senato il ridur all'estremità i Francesi... - il movimento delle popolazioni venete sostenuto che sia dal Senato può impedire ima alterazione all'antico sistema d'Italia... l'interesse della Gasa d'Austria e della Repubblica in adesso sono conformi .s
1 due avversari, adunque, si trovavano perfettamente d'accordo sul significato, da attribuirsi ai moti della Terraferma veneta; mane dovevano, naturalmente, trarre conseguenze opposte sulla condotta, che ciascuno di essi aveva interesse di seguire. Se l'Austria si sentì in­coraggiata a fare proposte di alleanza al Senato di Venezia; il ge­nerale Bonaparte dovette domandarsi, se l'esistenza della Repubblica aristocratica di Venezia era conciliabile colla sicurezza del suo eser­cito. Il 5 aprile, il giorno in cui ricevette il dispaccio del generale Ballami, il generalissimo francese non aveva ancora un piano ben formato; perciò scrisse a Pesaro il dispaccio minaccioso sopra ricor­dato, più che altro per stabilire un precedente e tenersi la via aperta a nuovi disegni.
Ancora 1' 8 aprile, sebbene sia informato, che Veneziani armano tutu i loro contadi/nit che mettono in campagna tutu i loro preti e che hanno 20,000 nomi/ni armati nelle sue retrovie il gen. Bonaparte non pensa di far pagare a Venezia le spese della guerra; egli è piuttosto inclinato a restituire all'Austria la Lombardia e i paesi austriaci che in quel momento occupa militarmente.8
1 ENRICO BEVILACQUA, JLe JPasyne Veronesi. Verona, Remigio Casablanca, li­braio-editore, 1897, pagg. 55-56.
MAX IME KOVALBWSKY, La fin d'aite arislovmlie, traduit do i-asse pai? Casimir De Krauz. Sorbi, Bocca borea ódìteura, 1901, pag. 220,
* Raccolta cronologico-ragionata, ecc., dispaccio di Zan Botro Grimani da Vienna, 1,0. aprilo l*Sfe
5 C'orr. /w/v n. 1703 dell' 8 aprile.