Rassegna storica del Risorgimento

BASSANO ; UNIT? ITALIANA ; CONGRESSI
anno <1917>   pagina <630>
immagine non disponibile

(330
G. D. Belletti
n 9 aprile la scena cambia. Quel giorno, il gen. Bonaparte ri­cevette uh dispaccio del gen. Miniarne, in data 5 aprile, che gli re­cava delle notizie gravissime sulla situazione della Terraferma ve­neta; notizie, che venivano confermate dalla viva voce dell'aiutante di campo, spedito due giorni prima al gen. Bonaparte dallo stesso gen. Tìilinakie, e più ancora dall'apocrifo proclama di Battagìa al­legato al dispaccio medesimo.'
Ho fatto altrove la storia critica di questo famóso proclama, e. quindi, mi basterà di riassumere le conclusioni alle quali sono arri­vato. U proclama fu compilato, per suggerimento di Landrieux, da Salvador nei primi dell' aprile 1797 : ma, sebbene apocrifo, espri­meva abbastanza esattamente i sentimenti, in queirepoca, professati da Battagia e dai fautori del Senato veneto. Confrontando, serena­mente e senza preconcetti, i proclami autentici, pubblicati da Battagia a Salò, con quello apocrifo, si rilevano facilmente delle sorprendenti somiglianze di pensiero e di forma. Si duole Battagia che pochi fa­cinorosi della città di Brescia si siano ribellati al loro sovrano, vio­lando la fede giurala., e che abbiano anche tentato di ribellare i Salo-diani. Non diversamente comincia l'apocrifo proclama ; il linguaggio è più vibrato, il tono più acuto, ma il pensiero è lo stesso.
Ne' suoi proclami Battagia incita i sudditi rimasti fedeli ad opporre la forza alla violenza dei facinorosi ; autorizza tutte le spese necessarie per difendere la patria e i diritti sovrani minacciati dal turbolento gett dei predetti facinorosi; li assicura, che i pubblici poteri li assisteranno e lì [finteranno in tutti i modi possibili. Ed a riprova della decisa intenzione di aiutarli, Battagia manda subito a loro della polvere ed uno squadrone di cavalleria. Inoltre, a tutti quelli che massacrarono i patrioti a Salò, Battagia manda le sue più calorose congratulazioni, li ammira, li esalta, e si augura che trovino dei degni imitatori.
Fra le autentiche dichiarazioni di Battagia e quelle appostegli nell'apocrifo proclama, dove si invitano i fedelissimi sudditi a pren­dere in massa le armi e dissipare e distruggere i ribelli, nemici del Principato, dove si promette aiuto e assistenza con denaro e truppe schiavone regolate, non c'è differenza sostanziale Certo il linguaggio dell'apocrifo proclama è più incisivo; ma non altera la verità* I seUgj timenti espressi nell'apocrifo proclama erano nell'aria, ed erano con­divisi da tutti coloro* che -erano rimasti fedeli a San Marco; special­mente a Verona, dove, sotto gli occhi della sospettosa., autorità veneta
1 Corr. Pancia Ta} pag.24.