Rassegna storica del Risorgimento
BASSANO ; UNIT? ITALIANA ; CONGRESSI
anno
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1917
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pagina
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634
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684
6. D. Bellétti
trascurata da chi voglia rendersi pienamente ragione delle stipulazioni definitive della pace, nei riguardi specialmente di Venezia. Q .gen. Bonaparte, attribiiendo in buona fede ài moti controrivoluzionari del Veneto una gravità maggiore di quella che effettivamente avessero, eonchiuse affrettatamente i preliminari della pace. Basterebbe la rinuncia alla fortezza di Mantova per persuaderci, che. egli si credeva seriamente minacciato alle spalle.
Non poteva, quindi, il gen. Bonaparte essere contento dei patti . stipulati a Leoben. Le Pasque Veronesi, scoppiate subito dopo, mentre venivano a giustificare lo smembramento della Repubblica di Venezia, gli fornivano, opportunamente, un plausibile motivo di trattare la Repubblica di Venezia come paese nemico, e di disporre del suo territorio, per rimaneggiare i preliminari della pace a profitto della Francia,
Intanto la straordinaria gloriai militare, in cosi breve1 tempo acquistata, il fascino che gliene derivava e la sua astuta collaborazione alla nuova politica della maggioranza del Direttorio venivano conferendo, irresistibilmente, al gen. Bonaparte un potere politico straordinario; del quale egli veniva acquistando, ogni giorno, più chiara coscienza. L'Italia non bastava più alla sua nuova ambizione politica : nuovi e grandiosi disegni germogliavano nella sua fervida fantasia; e, per attuare questi nuovi disegni, egli credette utile di sacrificare, temporaneamente, la Repubblica di Venezia. Ed il sacrificio fu consumalo col trattato definitivo di pace, cu? prese nome da Campoformio.
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Il trattato di pace stipulato a Campoformio, il quale confermò e, sotto un MÉM aspetto, perfezionò i preliminari di Leoben, è molto complesso; esso regola, giova ripetere, gli interessi politici della Francia e dell'Austria è1, mira :astabilire un nuovo equilibrio politico. Le vittorie francesi avevano distrutto l'equilibrio europeo preesistente: e poiché la base del diritto pubblico era allora, come è tuttora, checché si teorizzi in contrario, l'equilibrio politico, ne seguiva, che le sole potenze belligeranti, quelle che avevano corso i -.rischi della guerra, regolassero Ira di lor,o r propri interessi. Nelle trattative diplomatiche i'Italia entrò come paese di conquista, non come nazione : precisamente come, i paesi germanici posti Stìia sinistra del Reno. La Gasa d'Austria acconsentì, da. parte sua, che la Francia si annettesse dei tenitori germanici costituiti in sovranità indipendenti : a sua volta la Francia fece, in Italia, analoghe concessioni ali 'Austria. Le convenienze sole della Francia eudella Casa d'Austria pesarono sulla bilancia diplomatica: i diritfiÈaztiaU non avevano ancorami peso politico.