Rassegna storica del Risorgimento
POERIO CARLO
anno
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1943
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pagina
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508
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508 Libri e periodici
e in quei giorni gli era vicino, già deciso, sin dell'assumere il suo posto nel Ministero, a raffrenare la mossa popolare, a indigarc la tendenza parlamentare nelle strettoie della prassi amministrativa. L'esperienza di venti anni gli faceva credere facile il compito dia domatore di rivoluzioni, che, senza scrupoli, aveva accettato, ahimè, dalle mani del re, ma per suggerimento pare dei ribelli di Monteforte.
Questo l'uomo idealizzato dal Savarese, nel quale egli ritrovava, più che l'abilità politica, il dolce viver sereno, la dignitosa povertà, il disinteresse, la dottrina tempista più che storicista a lui cara; ma, forse, più che questo, il padre, l'amico, il maestro, e il modello di una società intelligente, scevra di fanatismi di ogni specie, napoletana più che francese, anche nella sua accettazione del domma illuminista. Una società, però, bisogna pur dirlo, per concludere che poteva bastare a se stessa, non al popolo che doveva dirigere, meno ancora alla più vasta realtà nazionale, che andava .sorgendo, e la cui influenza sul pensiero politico meridionale e sugli nomini della nuova generazione, senza essere bando ai paroloni I nefasta, non era sicuramente fatta per ampliarne gli orizzonti e promuovere, in qualunque senso reazionario o liberale, unitario o federativo, un moto schiettamente popolare. Quel moto, in somma, senza del quale, nella storia, i più begli esempi e le più savie intenzioni, restano sempre senza seguito e senza successo.
POMPEO FALCONE
VENTRONE ALFONSO, V'Amministrazione dello Stato Pontificio dal 1814 al 1870, Roma, Edizioni Universitarie, 1942, in 8, pp. XXXV-2Ì5. (Fa parte dalla serie Monografie dell'Istituto di Diritto Pubblico della Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Roma* voi. VI).
È Tunico studio serio in argomento, condotto con criteri sanamente moderni e con sereni intenti di ordinata esposizione e di obbiettivo commento dei grandi repertori di fonti legislative generali e delle raccolte di decreti riguardanti materie speciali, ottimamente delineato e decorosamente pubblicato per opportuno ed acuto impulso dello Jemolo. Lavoro commendevole, che, a parte lievi manchevolezze derivanti da difetto di rispondente e più larga documentazione e, talvolta, da non sufficiente chiarezza di forma, merita* ogni plauso ed è degno di avveduto esame, e di saliente rilievo.
Premesso opportunamente che l'opera intende offrire agli studiosi di diritto un'esposizione sistematica del costituirsi e del funzionamento del meccanismo del Governo pontificio nel secolo scorso, e che però fedeli allo scopo vi si elabora ed espone il materiale dal solo punto di vista strettamente giuridico ed aridamente documentario; non si manca, a giusto titolo, di ritenere dì non aver compiuto inutile fatica posto anche, che il tema, pur essendo stato oggetto di accaniti ed innumerevoli scritti polemici, non ha sorriso, finora, nel suo interessante ed importante complesso ai cultori di studi giuridici, e tanto meno, aggiungiamo noi, e, ci sembra molto più a torto, ai molti, forse troppi, scrittori di cose del Risorgimento.
Dopo largo, prezioso e felice cenno, volto a delincare, non senza abilità, gli intricati contorni dell'assetto in vigore nel periodo antecedente alla Rivoluzione francese, e le inconfondibili caratteristiche dei primi tentativi di riforma fra il 1799 ed il 1809, decisamente ed esaurientemente affronta l'A. la ponderosa e variata compagine di provvidenze d'ogni genere emanate nel corso dei laboriosi e tumultuosi pontificati di Pio VII, Leone XII, Pio VHI, Gregorio XVI e Pio IX, sapientemente e logicamente ripartendo le molteplici materie sulla falsariga dello Schnpfer, ed attenendosi per l'ordine interno, in grembo ai singoli capitoli e relativi paragrafi, al puro e semplice sviluppo cronologico. Segue, quindi eccellente e ben concepito quadro dell'amministrazione centrale e di quella locale, dell'organamento del contenzioso amministrativo e dell'attività deU'amminwtrazione cosi nei suoi aspetti
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