Rassegna storica del Risorgimento
BASSANO ; UNIT? ITALIANA ; CONGRESSI
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1917
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Il Congresso ài Bctsscmo 637
elitari, accrescevano enormemente la sua potenza e la rendevano padrona dell'Adriatico. La Casa d'Austria diventò da quel momento il più formidabile avversario dell'unità d'Italia, pei' opera dello stesso gen. Bonaparte, che, pure, nel suo programma aveva scritto l'emancipazione del nostro* paese.
Per i rapporti fra la Francia e l'Italia le conseguenze del trattato di Campoformio non furono meno esiziali.
L'abbandono di Venezia all'Austria feriva profondamente il sentimento degli Italiani. Il gen. Bonaparte poteva gitistìflcacè: un tale abbandono colla Ragione di Stato; ' ma il suo linguaggio crudo, e, diciamo pure, brutale, gli alienava le simpatie degli Italiani e gettava in fondo al loro cuore funesti germi di diffidenza, che, accresciuti ancora in seguito, per lo sbagliato indirizzo della politica francese, dovevano impedire per anni ed anni una collaborazione cordiale fra i due popoli, a tutto vantaggio dell'Austria e della Germania, collaborazione che gli eventi della presente guerra dimostrano ogni giorno più necessaria neir interesse bene inteso dei due popoli latini.
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Con tutto ciò, se noi ci proviamo a spogliarci, per un momento, di tutti i sentimenti, di tutti i preconcetti, di tutte le passioni, che costituiscono il fondo della nostra anima italiana, dovremo facilmente riconoscere, che il trattato di Carapoformio segna prue il principio della nuova storia d'Italia'* Ed invero, questo trattato, se seppelliva una repubblica ancora medievale, che avrebbe costituito uno dei più forti ostacoli alla unificazione, d'Italia,3 ne fondava una nuova e sopra basi moderne. Da Campoforniio, infatti, data l'esistenza legale della Repubblica Cisalpina, a costituire la quale concorsero la Lombardia austriaca, la Lombardia veneta, la Valtellina, il ducato di Modena e le Legazioni. ' Vale a dire, che popolazioni italiane, le quali, al principio del 1790, erano soggette a cinque diversi governi, uno dei quali teocratico e gli altri dispotici, per i fortunati eventi della guerra, e specialmente per la ferma volontà del gen. Bonaparte, prima che
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' Gorr. ////., n. 2318 del 20 ottobre 1797.
i e Uon so eh avverrà dell'Itali, ma il compimento della profezia del Se- gtetario fiorentino, la distruzione di quella vooohla imbecille oligarchia venete, sarà sempre per l'Italia un gran bene .
VINCENZO OOCO, Saggio storico della Bìtolmione Ai -Jfapalì. Torino, Unione
tìpogmfico-etUteIce> pag 34.