Rassegna storica del Risorgimento

BASSANO ; UNIT? ITALIANA ; CONGRESSI
anno <1917>   pagina <638>
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J). Belletti
finisse il 1797, venivano riunite, in nome della sovranità nazionale, in uno Stato solo, libero e indipendente; il cai nome Cisalpina, vo­luto da Bonaparte, era una promessa ed un augurio: primo e veto tentativo di un moderno Stato italiano unitario.
E nisogna anche lealmente riconoscere, che il trattato di Gam-poformio fu imposto al gen. Bonaparte da un complesso di circo­stanze concomitanti, superiori alla sua stessa volontà. All' indomani della firma del trattato, il 18 ottobre, il gen. Bonaparte scriveva al Direttorio parole, che dovrebbero essere seriamente meditate, e più di quello che comunemente non si faccia. Prevedendo le fàcili critiche che sarebbero state fatte al trattato, egli vi risponde: Quelli che conoscono l'Europa e che hanno il tatto degli affari saranno ben con- vinti, che non si poteva arrivare ad un miglior trattato senza rico- rninciare la guerra e occupare due o tre provincie dell'Austria : cosa possibile ma punto probabile .*
Per questi motivi unicamente, cioè per motivi militari e non pei* motivi politici, il gen. Bonaparte non potè esaudire nel 1797 i voti jelj patrioti veneti, voti che esaudì, invece, appena si presentarono cir­costanze favorevoli, cioè nel 1805.
I disegni di Bonaparte sull'Italia furono, fin d'allora, penetrali da uno scrittore reazionario; il quale si esprimeva testualmente così: Le mire dei filosofi rivoluzionari, di cui era l'organo prestante il gen. Bonaparte, tendevano primieramente a rivoluzionare tutta la << Italia per gettarla nel crogiuolo della fantastica libertà, donde sor- tissemetamorfì2zatain una ovvero in più repubbliche democratiche... Ma la forza dell'Augusta Casa d'Austria e l'eroismo dell'Arciduca Carlo, rintuzzato avendo opportunamente nelle gole della Stiria e della Carinzia l'orgoglio dei Giacobini e del loro capitano Bonaparte costrinsero questo e quelli a rimettere ad altri tempi la esecuzione intera dei sovversivi loro progetti... Ecco il perchè, dopo uno studio di oltre sei mesi,.. si pensò dai Giacobini di cedere in apparenza solidamente agli Austriaci Venezia colle adiacenti italiche provincie, ed in sostanza soltanto ad tetnpm, cioè fino a che venisse loro il destro di strapparle dal seno del nuovo amoroso loro Padre per con- giungerle al sognato italiano repubblicanismo.8
Ma gli Italiani, ohe si erano cullati nella dolce e comoda spe­ranza di essere riuniti in corpo di nazione dal sangue e dalla sagacia diplomatica dello straniero imprecarono al trattato di Campoformio
1 Gorr. JmjM ri. 2307 del 18 ottobre.
3 Storia (hìlhmm 1798, P. I, pagg. 31-32.