Rassegna storica del Risorgimento

CLASSI SOCIALI
anno <1944>   pagina <6>
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Alberto M. Ghisalberti
delle proprie conclusioni. Né dubbi aveva più tardi Roberto Michela, (piando affermava che il pilastro più robusto a sostegno del movimento unitario italiano era stato offerto dalla borghesia cittadina, con assenza assoluta delle altre classi. '
Ed anche in tempi più vicini e vicinissimi quelle antiche accuse sono state spolverate e aggiornate, asservendole a fini contingenti di polemica politica. Ora, pur riconoscendo la fondamentale esattezza del monito crociano che lo storico non deve sopravalutare l'elemento negativo, la massa inerte, pesante e riluttante, ma dare il primato allo elemento attivo, alla classe intellettuale e politica, minoranza assorta in un ideale, non possiamo sottrarci all'invito di un antico severo mae­stro, alieno dalla retorica e dalle occasionali piaggerie politiche, il Rosi, a ricercare l'apporto dei tanti umili eroi alla costruzione solida e duratura della nuova Italia, tanto più solida e duratura quanto più la si riconosca sorta dal lavoro, dal sacrificio e dall'eroismo di tutto il popolo e non dalle benemerenze di una sola classe. 2* Che era un riprendere, in fondo, l'in­vocazione di Domenico Giuriati, nelle sue Memorie d'emigrazione, a raccogliere una cronaca del movimento popolare da contrapporre a quel­la della diplomazia di Nicomede Bianchi, Che la nave della nazione ha proceduto mediante due ruote, e il nostro edificio è stato costrutto con due navate .
Alla luce degli studi più recenti, infatti, non è più possibile oggi continuare a sostenere il prevalente luogo comune dell'indifferenza o dell'assenteismo popolare di fronte alle lotte e ai sacrifici che furono necessari per il nostro riscatto nazionale. Il Risorgimento italiano è, indiscutibilmente, un moto politicomorale, durante il quale, per neces­sità, il problema sociale fu più raramente e più scarsamente inteso. Prima era da fare l'Italia: al resto ci si sarebbe pensato poi. Non ci sembra per questo del tutto accettabile l'accusa rivolta alla storiografia moderata di aver ridotto il motivo sociale a elemento di curiosità, a caso anomalo, o, addirittura, di averlo coperto col silenzio. Tanto più che gli stessi accusatori sono d'accordo nell'amnionirc a non sopravalutarne il significato, la portata e la funzione storica, data l'essenziale diversità
J) R. MICHELS, Queìques apercus sur Vhistoire de la bourgeoisìe italienne au XIX,)mt siede, in Revuc historique, t. CLXX (1932).
2> Rimando per maggiori ragguagli a quanto ho avuto occasione di dire su questo argomento nei miei duo corsi universitari 1942-43 (Roma, D. V. S. A., 1943, pp. 82-114) e 1944-45 (Roma, Edizioni italiane, 1945, pp. 142-171). Vcd. anche A. M. GHISAL-BKBTI. La partecipazione popolare al Risorgimento italiano, ne La cultura nel mondo, a. I (1945), n. 1, pp. 23-27.