Rassegna storica del Risorgimento
CLASSI SOCIALI
anno
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1944
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pagina
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7
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Àncora sulla partecipazione popolare al Risorgimento 7
di condizioni economico-sociali dell' Italia rispetto a quelle del centro e dell'occidente europeo, specie in un momento di maggior importanza e suggestività dei problemi etico-politici della libertà, dell'indipendenza e dell'unità nazionale. Non solo, ma anche per il fattore economico-sociale nel Risorgimento, al quale spetta un posto più cospicuo di quello che ha avuto in passato, è bene ricordarsi di quanto ebbe a dire il Croce a proposito del materialismo storico, definito da lui fin da mezzo secolo fa : un ammonimento a tener presenti le osservazioni fatte da esso come un nuovo sussidio a intendere la storia.*) Ma pur senza lasciarci attrarre dalla assai suggestiva tesi del Rodolico, ereditata da G. Lumbroso, da M. Lelj, da 0. Morra, con la quale si muterebbe senz'altro in un moto a carattere ottocentescamente nazionale l'insorgenza antifrancese della fine del Settecento e la si colorirebbe di qualche tinta sociale, non si può dimenticare che l'opposizione democratico-giacobina aiT ancien régìme> in quello stesso torno di tempo, in Lombardia, nell'Emilia, in parte del Veneto, aveva trovato accanto ai borghesi elementi popolani.2)
D* ossa e di carne umana siamo noi pur formati, ha già lasciato scappare dalle labbra della cameriera Lisetta il Goldoni ne La sposa sagace, e il Parini e l'Alfieri e F. P. Di Blasi e il Dalmazzo Vasco e l'abate Antonio' Tocci hanno aspirato a temperati miglioramenti sociali.
Il Gioberti attenderà quasi un decennio, dopo il Primato, per accorgersi nel Rinnovamento che il riscatto della plebe era da porre, sullo stesso piano del pensiero e dell'autonomia delle nazioni, fra i tre bisogni principali del secolo, ma il Mazzini, precursore anche in questo, non aveva atteso né il fallimento delle esperienze del 1848-49, nelle quali, del resto, i veri e propri moti di rivendicazione operaia non raccolsero più di qualche centinaio di aderenti, né la pubblicazione del Manifesto dei comunisti per sentire l'esigenza del problema sociale, scarsamente inteso dalla Carboneria e appena accennato in qualche momento dei moti precedenti, per esempio, in quello del Trentuno. Le sue idee di redenzione sociale, di elevamento morale e materiale del popolo,
0 C. MORA.NDI, La sinistra al potere, Firenze, 1944, p. 49; id., I partiti politici nella storia d'Italia, Firenze, 1945, pp. 23-24; B. CROCE, Materialismo storico ed economia marxistica, 5a ed., Bari, 1927, p. 15. <t
. N. RODOLICO, lì popolo agli inizi d0musorgimento nell'Italia Meridionale, 1798-1801, Firenze, 1925; G. LUMBBOSO, I moti popolari contro i Francesi alla fine del secalo XVIII (1796-1800), Firenze, 1932;M. LKU, La Sunta Fede. La spedizione del Cardinale RuffoJ 17 99), Afilano, 1936; 0. MoRRAr/.*ÌiM<siao antifrancese di Tolfa durante la Repùbblica Romana del 1798-1799, Bontà, 1942. Ma contro, B. CROCE, Conversazioni critichete V, Bari, 1939, pp. 238-241.