Rassegna storica del Risorgimento

CLASSI SOCIALI
anno <1944>   pagina <8>
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Alberto M. Ghisalberti
erano apparse contemporaneamente alla affermazione del suo credo politico. Difficili troppo, forse, per la massa, erano, tuttavia, penetrate anche in questa, come vi penetrarono spunti sansimoniani e cartisti e più tardi incitamenti marxisti, ad opera della giovane borghesia colta e di qualche artigiano e operaio più intelligente, come quel tintore Raf­faele Caterbi, che doveva essere tra i primi introduttori in Roma del credo della Giovine Italia, e gli elementi popolari, sedotti da quel rie­cheggiare di motivi messianici, avevano, ciascuno a suo modo, inteso il fascino della promessa rivoluzione. *)
Senza il popolo, aveva affermato fin dagli inizi del suo apostolato, nessuna rivoluzione è possibile. Ora, per avere con sé il popolo, la rivo­luzione doveva porsi come scopo un sistema che enunci nel suo pro­gramma il miglioramento delle classi più numerose e più povere. E l'eguaglianza, definita come l'elemento del popolo, gli appariva piena di un contenuto non solo politico, ma sociale. U Apostolato popolare, destinato agli operai, usciva nel 1840 quasi ad ammenda di aver troppo trascurato questo elemento, come scriveva al Benza. E quasi alla vigilia della morte, nello scritto U Comune e VAssemblea di Francia nel 1881, ammonirà le classi medie, che soverchiamente diffidenti di ogni muta­mento, paventano per ogni dove guai che sta in esse di evitare : sol­tanto, se quest'elemento popolare chiamato irrevocabilmente a salire non troverà nei già saliti fuorché resistenze cieche, repressioni feroci e oltraggi dagli uni, noncuranza, scherno, diffidenza e disamore dagli altri, evocherete i pericoli che temete: quell'elemento innoltrerà non come fiume fecondatore ma come torrente che straripa, inonda e affoga: quel popolo abbandonato, reietto, accoglierà facilmente la parola d'ira e vendetta, le idee puramente negative e sovvertitrici che abbondano oggi in Europa: avrete imitazioni di Comuni parigini, Internazionale e flagello periodico di guerra civile.
Che in quella classe, negletta finora, trovasse un nucleo d'uo­mini di poche idee, ma di volontà buona e fermissima , in mezzo ai quali poche parole hanno bastato a suscitar... quel senso che dorme pur troppo anch'oggi in seno al nostro popolo, sol perchè noi non abbiamo avuto ancora fede sufficiente per meritare di suscitarlo, lo dimostra un'occhiata anche rapida ai nomi dei protagonisti e delle comparse negli "eventi di quegli anni. Accanto ai nobili Balbo, Cavour, Gonfalonieri,
1) Utile orientamento, 0. EMANUELE DI TOKRALTA, Mazzini e il problema sociale, Palermo, 1941, e di polemica contingente, G. A. BELLONI, Socialismo mazziniano 1946, Roma, 1946.