Rassegna storica del Risorgimento
CLASSI SOCIALI
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1944
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Àncora sulla partecipazione popolari1 al Risorgimento 11
scendono in piazza e vanno al campo. Condizioni economiche in via di trasformazione, come sta ottimamente dimostrando il Demarco, sia pure forzando un po' la sua tesi, crisi della autorità governativa clericale, sempre più invisa dopo l'esperimento laico napoleonico, caratteri particolarmente ardenti e insofferenti in alcune provincie ci spiegano come Roma fosse costretta a diffidare di tutti, dai giovanetti di diciotto anni ai vecchi sessantenni, dagli elementi socialmente più elevati agli operai mal pagati, agli artieri, ai cocchieri, ai vignar oli, dei quali si servivano i capi settari e dai quali la polizia sapeva a sua volta far uscire troppo spesso confidenti e impunitari. Dalla élite liberale, particolarmente sensibile alle idee di uguaglianza e di giustizia venute dal di fuori e pensosa e inquieta sulle condizioni economiche del Paese, promesse e miraggi di miglioramenti, di trasformazioni economico-sociali scendevano nel popolo minuto, sedotto dal loro facile miracolismo. Erano, cioè, motivi economici che si innestavano su un sostrato profondo politico-morale, nel quale avevano larghissima parte moventi ideali ed esigenze culturali.1) Con bonario umorismo ci diceva una volta Nello Rosselli che il Risorgimento l'avevano fatto i sarti e i barbieri,.. Guardiamoci dal prendere alla lettera lo scherzoso paradosso del compianto amico e limitiamoci a dare un'occhiata, sia pur di passata, agli elenchi degli inquisiti politici dell'ex Stato Pontificio. Prendiamo in esame la scelta è puramente arbitraria e, soprattutto per gli elenchi più numerosi, ci obbliga a lasciar fuori moltissime categorie solo quei gruppi che
') D. DEMARCO, La nuova borghesia nello Stato Pontificio alla vigilia del 1848, in Nuova rivista storica, a. XXV (1941), fase. V-VI; id., Le cause economico-sociali della rivoluzione del 1849 nello Stato Romano, ne L'Urbe, a. 1942,fase. II; id., Una rivoluzione sociale.La Repubblica Romana del 1849, Napoli, 1944. Per la scarsa partecipazione dello elemento rurale, ved;,=CEAViÀNi, op. cit., pp. 2123. Ad una ostilità contadina e operaia si riferiscono, per esempio le amare considerazioni del Capei al Consiglio generale toscano (21 luglio 1848):Non ci dissimuliamo, o signori,una verità, non occultiamo a noi stessi i mali del nostro paese, perchè dissimulando i mali non si giunge a provvederne i rimedi. Non dissimuliamo dunque che la classe degli agricoltori, la più numerosa e donde si raccolgono i migliori e più robusti soldati, si rifiuta al servizio. La naturale Joro ignoranza è causa principale di questa renitenza all'arruolamento, e nessuno sì è mai dato pensiero di educarli a sentire altamente della patria, e quanto sia gronde la gloria di esser nati italiani. Le guerre napoleoniche poi disgustarono la classe degli agricoltori, ai quali furono fatti sentire tutti i mali della guerra e nessuno dei benefizi, e durante la pace, la poco spesa con cui si provvedevano i cambi, ho indotto la classe - degli agricoltori nella opinione elio lo coscrizione non sia un debito personale, e la ritiene come un balzello imposto BUI popolo; e giacché si e fin qui trattato di una piccola spesa, nessuno si h rifiutato a pagarla, unzichè arrotarsi sotto le bandiere. La classe degli artigiani ha questo medesimo difetto, sebbene sia minore, e ne soffre per le ragioni, medesime , Assemblee del Risorgimento, Toscana, Roma, 1911, voi. I, p. 246.