Rassegna storica del Risorgimento
CLASSI SOCIALI
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1944
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pagina
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13
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Ancora sulla partecipazione popolare al Risorgimento 13
ai lavoratori manuali, ai quali sono da aggiungere 2 contadini, 4 domestici, 1 ginnastico, 1 industriante e 3 militari, di fronte a 12 elementi indiscutibilmente borghesi.
Per concludere, e nella speranza che indagini di questo genere, qui appena abbozzate, vengano estese sistematicamente a tutte le regioni italiane, e non solo agli elenchi, ma ai ristretti e alle sentenze processuali, ty pur concedendo che il ceto rurale sia rimasto in assoluta minoranza durante il Risorgimento, appare sempre più chiaro che non è stata * la sola borghesia dei centri urbani a muoversi, ma le si sono fedelmente e operosamente accompagnati gli uomini tutti delle . arti minori e dei ciompi .
Per questo, ritessendo la storia del fortunoso triennio 1846-49* il clericale Spada lamentava il mutamento degli spiriti dai tempi beati di Pio VII soprattutto pel basso popolo, nelle cui menti pur troppo perniciosissime dottrine eransi traforate e queste avevano alterato non poco l'antica fede e l'attaccamento proverbiale alla Santa Sede. E per questo anche la proposta originale del Filopanti per la proclamazione della Repubblica romana del 1849 conteneva un articolo di netto significato sociale. II timore dei moderati tipo Audinot, che vedevano bagliori rossastri di comunismo dietro ogni modesto accenno a rivendicazioni in favore delle classi più umili, lo fece cadere, ma anche per quella speranza si batterono bene i popolani romani al Vascello, a Villa Spada, a Villa Corsini. *
ALBERTO M. GHISALBERTI
(Giunto in redazione il 16 agosto 1946).
i) Di questi una assai ricco raccolta si conserva nella Biblioteca di storia moderna e contemporanea a Roma.
2) Testimonianza di questa paura quarantottesca dei rossi, alla quale è così frequente l'accenno nelle lettere:di libenili pur intelligenti quale l'Azeglio, è il classicamente acido libretto del Visconte d'Arlincourt, che ebbe allora larghissima diffusione in Italia (VItalia rossa, prima versione dal francese di Angiolo Orvieto, 3* ed. con note, Livorno, 1851). Vedi il rapido saggio di G. SALVEMINI, La paura del socialismo fra il 1847 e il 1860, nel ynl. Montini, Roma, 1920, pp, 171-174, ed ora sulla partecipazione delle varie classi al Risorgimento e sui loro apporti quanto scrive M. DELLE PIANE a commenta di V. SALVO, Riflessioni sullo ultime rivoluzioni d'Europa, Borir 1946, pp. 7-16.