Rassegna storica del Risorgimento
HERRERA BARTOLOM?
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1944
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24
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Alberto Pincherle
la sua Histoire de la phiìosophie morale l'Herrera si appoggia tanto nella sua dissertazione sulla sovranità, quanto in altre parti delle sue annotazioni al libro del Pinheiro, nelle quali invoca del resto anche l'autorità del Guizot, il calvinista Guizot, già capo, con il Royer-Collard, del gruppo dei dottrinari e allora ministro di Luigi Filippo citando un suo articolo comparso nel Globe Porgano dei romantici! del 25 novembre 1826. *>
Se consideriamo tutto questo, è chiaro che l'Herrera si proponeva di rappresentare, e vi riusciva, tra il 1843 e il 1850, quelli che erano gii indirizzi culturali moderni che prevalevano in Europa, o per dir meglio nella nazione europea il cui influsso culturale era allora, e da più d'un secolo, predominante nell'America meridionale: la Francia. Egli riecheggia le teorie dei pensatori e dei politici della Monarchia di luglio, a molte delle quali rimarrà attaccato per un pezzo, come vedremo; e queste potranno essere chiamate conservatrici, si (come si chiamò infatti, dopo il 1840, il partito appunto, del Guizot), ma non reazionarie. Ora, in quel suo aderire a tali teorie, l'Herrera non era guidato da un semplice desiderio di tenersi, come si suol dire, al corrente né da semplice spirito di imitazione. V'era qualcosa di più, una autentica affinità di posizioni politiche e ideologiche, provocate da preoccupazioni che erano, in fondo, le stesse, perchè dettate da una analogia di situazioni. L'esperienza dei frequenti rivolgimenti, dell'instabilità politica, del dispotismo rivoluzionario e dittatoriale, e dei loro eccessi avevano ingenerato così nelPHerrera come nelle guide spirituali della grassa borghesia francese il medesimo odio implacabile contro la democra-crazia. 2) Ma anche l'Herrera esprimeva uno stato d'animo che non era soltanto suo. Uno storico peruviano, Carlos Wiesse 3) ha fatto osservare come i fautori della dittatura del Vivanco nel 1843 volevano e estirpar abusos, llevar a la nación por la senda del progreso moral y material... pero corno condición indispensable se propusieron consti- * tuir gobierno, que no lo era la anarqofa casi permanente de los pri-meros anos republicanos. E anche il Basadre, pur non nascondendo le
J) Escritoa y diacursos, II, p. 20 sgg.; I, p. 80, 117 e passim, Royer Collard è citato in I, p. 240; Comte, genericamente e con disapprovazione in II, p. 48. V. altresì per la filosofia francese contemporanea e per e la nuova filosofia del derecho , I, pp. 40, 80, 67-69, 111.
z) C. DE RUGGIERO, Storia del liberalismo europeo, Bari 1925, p. 183. Sulla necessità dell'ubbidienza e del rispetto della legge e dell'autorità, v. anche Escritos y discorso* cit., I, pp. 17-22.
*) Nel giornale El Comercio (Lima) 24 agosto 1908, ed. del mattino, cit. da Legala.