Rassegna storica del Risorgimento
HERRERA BARTOLOM?
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1944
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Alberto Pincherìe
alterazioni nell'art. 6, ohe sopprimeva il foro ecJesiastico. In difesa del quale l'Herrera pronunciò il suo ultimo discorso politico, mentre, in seguito al voto favorevole alla soppressione, volle dimettersi, non solo da presidente, ma anche da membro del Congresso, e si diresse ad Arequipa, ritirandosi definitivamente dalla vita politica.
Ma già qualche anno prima avendo dovuto abbandonare Lima e a causa della sua salute da tempo cagionevole, cercare il clima più mite e l'aria più pura e asciutta di Jauja, in una delle più. amene tra le valli andine prossime alla capitale si era messo a redigere un Corso di filosofia, nel quale l'Herrera seguiva ormai le dottrine della Scolastica. Mandò innanzi il lavoro in Arequipa, dove scrisse anche un testo di Teodicea e uno di estetica, oltre a un opuscolo anonimo contro il Vigil, in difesa della pena di morte e dedicò soprattutto grandi cure al Semi* nario, in cui volle insegnare egli stesso la filosofia e la teologia morale, e per il quale si occupò dei libri di testo. Anzi, a questo proposito, ci dicono ancora i biografi suoi parenti,1) che non appena conoció el texto del P. Tergiordi pidió a Europa varios ejemplares para sus alumnos, prefìriendo este autor a liberatore, por su mayor ci arida d y precisióne. ')
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Vi è dunque, tra l'Herrera del periodo 18421852, e quello dell'ultimo decennio della sua vita (mori nel 1864) una differenza abbastanza notevole: che, se ad alcune delle idee politiche maturate quando commentava il Pinheiro egli rimase tenacemente attaccato, tuttavia egli appare nei suoi ultimi anni molto più conservatore, e soprattutto molto più fedele alla rigidissima ortodossia cattolica, molto più ligio alla stretta disciplina romana, di quanto non fosse stato qualche anno prima. Si può dunque parlare, in un certo senso, e imitando 1 espressione usata in casi assai più illustri, di una seconda conversione dell' Herrera. Ed è facile constatare, in base ai dati che abbiamo, che essa dovette accadere precisamente al tempo della sua missione diplomatica in Europa.
1) In Escritos y discursos, I, pp. XCVIII-CXLII.
2) Ibid., p. CXXXIII. Il nomo di questo padre Tergiordi non figura in nessuno dei vari dizionari ed enciclopedie ecclesiastiche che ho consultato. Ma siccome più oltre i biografi dicono che l'Herrera non condusse a termine un trattato di logica, perché antes conociò la obra del distìngualo jesuita Tongiorge, que adoptò corno texto è evidente che si tratta in ambedue i casi del p. Salvatore Tongiorgi (1820-1865) prò* fossore di filosofia nel Collegio Romano e autore di Institutionea philosophiue, J, Logica; li. Ontologia; III, Pychologiat 'Alcologia, Roma 1861-62 e 2ft ed. Bruxelles 1802,non-chè di In ti itati orivi phìlosophiae... ab eodem in compendium redactae, su cui v. Som-fnervogel, ed. di Parigi-Bruxelles 1898, VHI, col. 96.