Rassegna storica del Risorgimento

GORIZIA
anno <1944>   pagina <47>
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Gorizia ottocentesca, ecc. 47
Gorizia, due petardi l'ano in casa Luzenberger e l'altro nella casa N. 382 in Via delle Monache, che non esplosero, soltanto per ostacoli sopravvenuti il quale fatto costituisce un'azione conducente all'effettiva esecuzione del proposito degli autori del collocamelito di detti petardi, di far cioè uso di minaccia di lesione nel corpo e nelle sostanze, atta ad incutere serio e fondato timore per le qualità personali di chi la soffre e per l'im­portanza del male minacciato e ciò allo scopo di cagionare paura ed inquietudine agli abitanti della città di Gorizia, quindi ad un intero Comune, e per essersi con ciò reso contabile di correità nell'attentato crimine di P. V. previsto ai 5, 8, 99 C. P, punibile a mente del 100, Il parte Cod. stesso.
2. Giuseppe Mulitsch de Palmenberg, di Carlo, da Gorizia, d'anni 24, cattolico, celibe, negoziante, senza propria sostanza, alfabeta, incensurato.
a) per avere di caio tei ligenza con Antonio Tubai consegnato per la stampa di proclami sovversivi a Carlo Jamscg Lire ital, 40; ritirato dallo stesso nel pomeriggio del 24 giugno 1878 una parte dei proclami importati da Udine e diffuso in quella sera alcuni esemplari di cui lm litt. b) nella città di Gorizia attaccandoli alle panche in giardino pubblico e sulla casa Claricini in Corso Francesco Giuseppe e per avere con ciò intrapreso delle azioni tendenti al distacco di una parte dello Stato, cioè del Lito­rale o parte di esso dal complesso dei paesi componenti l'Impero austroungarico, par­tecipandovi in modo remoto, e commesso con ciò il crimine di alto tradimento previsto dal 58. C. P. punibile a mente del 59* 2 allinea Cod. s. t.;
6) e per avere inoltre di cointclligenza con Antonio Tabai consegnato a Carlo Jamseg le Lire ital. 40. di cui ad b) anche per l'acquisto di polvere allo scopo della confezione dei petardi ritirato dall'Jamseg la polvere importata da Luigi Gregorich e consegnato la stessa ad altra persona e per la fabbricazione dei petardi e per avere per tal modo col somministrare i mezzi promosso il fatto consistente in ciò che la sera del 23 giugno 1878 furono collocati da altre persone nella città di Gorizia due petardi, l'uno in casa de Luzenberger e l'altro nella casa N. 382 in Via delle Monache, che non esplosero soltanto per ostacoli sopravvenuti, il quale fatto costituisce un'azione condu­cente all'effettiva esecuzione del proposito degli autori del collocamento di detti pe­tardi di far cioè uso di minaccia di lesione nel corpo e nelle sostanze, atta ad incu­tere serio e fondato timore per le qualità personali di chi la soffre e per l'importanza del male minacciato e ciò allo scopo di cagionare paura ed inquietudine agli abitanti della città di Gorizia, annidi ad un intero Comune, e per essersi perciò reso conta­bile di correità nell'attentato crimine di pubblica violenza previsto ai 5, 8, 99 C. P. punibile a niente del 100 2a parte Cod. stesso.
3. Luigi Gregorich, sedicente Gregoricchio, di Giacomo detto Fiele, nato a Pa-derno, Provincia di Udine, domiciliato a Gorizia, gendarme austriaco, suddito italiano, muratore, ammogliato, povero, alfabeta, con prole, d'anni 38, incensurato:
a) per aver ricevuto da Carlo Jamseg Lire italiane 20, eia minuta dei proclami, di cui ad lm lit. 6), con incarico di farli stampare a Udine, per aver importato da Udine e consegnato a Carlo Jamseg i proclami Btessi e per aver diffuso egli stesso pa­recchi esemplari la sera del 23 giugno 1878 e per aver quindi intrapreso delle azioni tendenti a distaccare una parte dello Stato e precisamente il Litorale, o parte di esso dal complesso dei paesi componenti 1* Impero austro-ungarico partecipando in modo remoto, e con ciò commesso il crimine di alto tradimento previsto dal 58 C. P. puni­bile a mente del 59 2* allinea Codice stesso;
b) e per avere inoltre nel ricevere da Carlo Jamseg le lire ital. 20 di cui sopra, ed accettato da lui l'incarico di acquistare la polvere destinata per la confezione di