Rassegna storica del Risorgimento

GORIZIA
anno <1944>   pagina <66>
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Ranieri Mario Cassar
Pensino all'eletta schiera de' profughi lontani dal tetto natio. Pensino ai gemiti delle famiglie di quegli ardimentosi pntriotti che soflrono le carceri dell'Ausburgicu tirannide. Dicano, dicano se l'Austria nella prigionia di qué' generosi prefiguri Vara sacra dell'umana giustizia-, od invece non si addimostri, quai'è, bolgia infernale di persecuzione e vendetta.
Concittadini!
L'amore di patria è sublime fiamma che anima, e chi ha una patria di questo amore deve infiammarsi. Figli d'Italia, guardiamo a lei: guardiamoci con profonda fidanza. E cospiriamo contro l'Austria, proponendoci di cospirare finché saremo liberi pienamente. E lo saremo.
Viva VItalia! Viva Garibaldi!
L'Isonzo, del 10 febbraio, recava la notizia che l'aw. Luigi Pajer, Andrea Panletig e Carlo Catinelli, avevano ricevuto un attestato della sovrana soddisfazione, per lo zelo spiegato in occasione della mobili­tazione e l'assistenza dei soldati feriti, per l'occupazione della Bosnia e dell'Erzegovina.

Il dibattimento pubblico in Graz, in confronto dei patriotti gori­ziani, era incominciato il 16 giugno. Era presieduto dal consigliere d'appello dott. Leimeier, fungevano da consiglieri i giudici Kornegger e Pairhuber, pubblico ministero il conte Gleispach. Al banco delle difesa erano gli avvocati Kosjek, Neumeyer e Scìrmiedl, del foro di Graz.
Se lo spazio lo consentisse meriterebbe accennare a tutte le fasi del processo, che oltre ai momenti drammatici aveva avuto anche quei bum, come per esempio quando era stata letta una riferta della polizia in cui ai asseriva che il Pogatschnegg era un segreto redattore di TI Pettine. D patriotta, udendo proferire il suo nome, s'era alzato in piedi dimenando la testa e con tutta flemma aveva detto: Né emi­grato, né redattore, avevo in tasca un passaporto in piena regola della polizia di Trieste e mi dilettavo di caricature..
H presidente, nella tornata del giorno appresso, aveva preletto l'ordinanza della Suprema Corte che delegava il Tribunale di Graz alla celebrazione di quel processo, quindi aveva proposto ì seguenti quesiti, riflettenti i crimini imputati alFJamseg:
1 d'alto tradimento per la contro-dimostrazione di Piedimonte ; 2 (eventuale) perturbazione della pubblica tranquillità collo stesso fatto;
3 d'alto tradimento con la divulgazione di proclami;