Rassegna storica del Risorgimento
PICILLI GIUSEPPE ; CARBONERIA ; STATO PONTIFICIO
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1944
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R. M. Antenori
grande impressione. Ma nulla sappiamo di positivo, dato che nessun documento, nessun diario nessun giornale ci illumina in proposito. ')
Ogni base manca per interpretare e ricostruire l'opinione pubblica, su questo avvenimento, importantissimo, in quel momento e in quelle speciali circostanze.
Ma se, necessariamente il popolo si preoccupò per ciò che avveniva in Roma, in quei giorni, intensi di tumulti e ribellioni, la diplomazia non rimaneva indifferente per quanto veniva a turbare la sede vacante e le operazioni del Conclave.
Come il popolo, cosi i diplomatici stranieri non poterono ignorare la notizia della scoperta in Roma della vendita carbonica Sannio Risorto, sebbene la polizia e il clero di tutto facessero affinchè il fatto rimanesse nel più rigoroso segreto. La notizia dovette rapidamente diramarsi fuori di Roma e, naturalmente, per la strada essa si ingrandì e assunse una gravità, che certamente non aveva, se il cardinale Rivarola, dal conclave scriveva e rassicurava sua cognata, Anna Ceccopieri, vedova del marchese Stefano Rivarola, alla quale la storia della scoperta vendita doveva essere giunta alquanto ampliata.2)
Grande impressione ne riportarono i diplomatici, che assistevano al conclave* che si affrettarono, appena appresa la notizia, ad inviare dispacci al loro governo.
E il conte Lutzow, ambasciatore straordinario dell'Imperatore d'Austria, che con un corteo magnifico e con tutto lo sfarzo aveva fatto presentazione solenne delle credenziali ai cardinali, chiusi in conclave, se ne preoccupò, al punto da parlarne, sia pure velatamente, al Sacro Collegio. 3)
1) Assai giustamente, E. CONTI, op. cit., p. 174, osserva: l'ufficiale Diario di Roma e le officiose Notizie del giorno, erano i due soli periodici bisettimanali, che vedessero la luce in Roma. Ma quei due poveri giornali erano di una probità ultra catoniana, d'una laconicità spaventosa, d'un fervore religioso terrorizzante. Le notizie di cronaca cittadina erano ristrette a pochi paragrafi, che contengono, per nove decimi, nomine di vescovi e di monsignori e di funzioni chiesastiche.
2) Roma, dal Conclave 21 marzo 1829 Mia carissima cognata
mentre con sommo rincrescimento mi vedevo privo delle vostre lettere; mi immagino bene le vostre supposizioni relative al carteggio del Conclave.
sul conto delle notizie di Roma, che vi sono pervenute, è vero che hanno
avuto luogo diversi arresti, ma la cosa non è di tanta formalità, che gli si è data dalle gazzette di Francia e da altri fogli periodici di Italia.
Uh pugno di gente miserabile e senza alcun nome, senza appoggi e senza talenti, non poteva non finire prima di aver cominciato, rome è realmente accaduto. Per questa parte siate pure tranquilla, poiché, qualunque sia il temperamento che si prenderà su questo proposito, la mia gita a Chiavari non sarà per questo, certo impedita.
Ed ecco un altro accenno all'incidente, in una lettera, alla stessa marchesa, del segretario del cardinale, Agostino Rempicci:
Roma, 17 marzo 1829
,M che schiocchezza era la Loggia arrestata!
Una ncssantina di disperati giovinastri e fra questi tre preti siciliani, esiliati da re di Napoli. Tutto qui cammina in piena regola e colla massima tranquillità. Il popolo è occupato ad ondare a vedere, due volte al giorno la fumata.
(U. OXILIA, Tre conclavi, in Rassegna Storica del Risorgimento, luglio 1933).
a) D. SILVAGNI, op, cit., voi. HI, p, 276.