Rassegna storica del Risorgimento

1848 ; PIAN DELLE FUGAZZE
anno <1944>   pagina <153>
immagine non disponibile

La difesa del Pian delle Fugazze nel 1848 153
ciò dell'appressassi dei nemici un po' di confusione era sorta fra quella massa, confusione che viene ben presto aumentata dall'improvvisa tempesta di grandine e di pioggia, che, per quasi tutta la giornata, doveva poi imperversare.
Distribuite le munizioni disponibili alle Guardie Nazionali ed ordinatele in vari pic­chetti, il Fusinato invia in due riprese due compagnie di crociati in soccorso dei Trentun.
Ma sfortunatamente, mentre, con molto ardire, Ulisse Dell ai guida i suoi e avanza gridando.Vendichiamoci di Montebello, avanti, avanti, viene colpito da una palla al cuore e allora, sotto il fuoco incalzante ed ordinato dei cacciatori austriaci le tre compagnie, demoralizzate cominciano a retrocedere, pur non cessando di combattere.
Gli Austriaci li inseguono avanzando, ma quando appaiono su d'un'altura, un can­none dei volontari li riceve con una scarica a palla che porta il disordine nelle loro file. Allora i Crociati, rinfrancatisi, tutti insieme fanno fuoco sul nemico e corrono all'attacco.
La lotta ferve di nuovo decisamente: Arnaldo Fusinato, guidando i volontari, viene ferito leggermente ad una coscia, mentre una pallottola gli invola il cappello, lasciandolo però miracolosamente incolume. Di
In questo assalto generale muore una guardia nazionale di Valli, Giovanni Manto­vana che, colpito a un fianco, viene finito dai cacciatori austriaci con le baionette.
Finalmente alle 3 pomeridiane, dopo circa quattro ore di combattimento, gli Austriaci sono costretti alla ritirata: ma non vengono inseguiti dai Crociati stanchi e dubitasi del loro numero.
Oltre al Fusinato alcuni volontari due egli scrive erano stati feriti: il Dell ai e il Mantovan i soli morti italiani della giornata. Più gravi le perdite del nemico: il Fusinato nei suoi rapporti parla di 18 morti e di vari feriti, fra cui un ufficiale.2)
J) G. BUSNEIÌEI, Scienza e poesia sulle alpi - conferenza, Schio, Tip. Marin, 1894; V. MENEGHELLO, il '48 a Vicenza storia documentata, Vicenza, 1898, III ed.; C. CIMEGOTTO: A. F. studio biografico crìtico, Verona-Padova, 1898.
2) Se minime le fonti austriache (vedi nota 3, p. 152), svariate invece quelle italiane:
I Bollettino della mattina di Padova (25 aprile n. 17)
II idem (27 aprile n. 19) IH idem (28 aprile n. 20)
IV idem (29 aprile n. 21)
V Gazzetta di Venezia (suppl. al N. 99 del 26 aprile).
VI idem (30 aprile n. 103)
VII Foglio di Verona (suppl. al W. 54 del 7 maggio).
Vili Manifesto dell'aprile 1848, conservato presso il Museo del Risorgimento
di Vicenza. IX Rapporto ma. del capitano A. Fusinato (Archivio di St. di Venezia). Pubblicato quasi interamente in E. JÀGEB, op, cit., pp. 51 e segg.; C. CIMEGOTTO, op. cit., pp. 106 e segg.
Da queste fonti è facile delineate la battaglia.
Ma alcuni particolari rimangono contradditori.
Il numero dei nemici è per alcuni 200 (V, Vili), per l'anonimo della Gazzetta di Venezia 140 (V). Quanto alle loro perdite sono di dieci o undici ' morti (V) oppure di diciatto morti, che si trovarono... spogliati e sepolti sotto la neve (IV) e di feriti che vennero portati su un carretto attraverso la Vallarsa, dopo di aver lasciato lunghi solchi insanguinati nella neve (II, IX). Nella fonte III il Fusinato riconfermando il numero 18 per i morti nemici aggiunge che uno degli Ufficiali giaceva jeri ferito in una coscia nel paese di Vallarsa,
Quanto al resto i resoconti più o meno lunghi, sono uniformi.