Rassegna storica del Risorgimento

1848 ; PIAN DELLE FUGAZZE
anno <1944>   pagina <159>
immagine non disponibile

La difesa del Pian delle Fu gazze nel 1848 159
E, forse non solo, in questo scontro muore Carlo Laghetto dì Torrebelvicino. *)
Però la resistenza non è ancora esaurita.
La strada della Vallarsa era occupala da grosse bande di insorgenti, veniva liberata dal colonnello Meìeser stazionato a Rovereto con alcune compagnie d'infanteria e di ber­saglieri, pochi rachettieri, ed uno squadrone di cavalleria. Gli imperiali occupavano la contrada della Chiesa di Vallarsa e gH insorti le alture di Pietra la Favella, trincerati con muri a secco e difesi da lavine, pronti a scoscendere se la truppa si appressava. Queste alture protette da un fuoco continuato venivano prese d'assalto il 10 giugno. Gli austriaci di fronte e dai lati avanzavansi ugualmente e fermavansi sul pian della Focaccia. Gli insorti occupando tutte quelle alture, tentarono di invadere le gole delle valli scoscese che guardano il Trentino. (R. Zolti: St. della Val Lagarina, V. II).2)
E i valligiani furono si duri ad arrendersi che gli Austriaci non osarono avanzare, pur dopo aver vinto. Ma Vicenza era caduta e le truppe imperiali ne occupavano il territorio.
Ma l'ultimo gesto di ribellione è quello che Raffaello Massignan3) attribuisce all'iniziativa di Antonio Toaldi che postosi quindi alla testa di un comitato segreto, costituitosi in quei giorni, allo scopo di chiudere agli Austriaci il passo per le valli del Leogra e dell'Astico, nel caso che, battuti dai nostri, avessero cercato uno scampo da quelle parti, riuscì a far saltare la strada di Valli (presso la contrada detta de' Cisbenti) e fece pure minare quella di Lastebasse.
E il 12 giugno a Schio gli Austriaci potevano ordinare la consegna delle armi (2 cannoni, 27 fucili con baionetta, 3 stutzen senza baionetta, 33 stutzen con baio­netta, 70 fucili, 8 sciabole, 113 stampi di pallottole), ma dovevano attendere, per rag­giungere Rovereto, che la strada venisse riattata, raccogliendo a forza i rari uomini della vallata, poiché molti erano fuggiaschi per il momento.
* *
La difesa del Pian delle Fugazzc è un episodio minore del 1848: da parte austriaca v'è il tentativo, come in altre vallate, di aprirsi un varco, ma, trovata una sia pur leg­gera resistenza, le esigenze della guerra non impongono di insistere.
Gli insorti dopo il primo indirizzo impresso da Arnaldo Fusinato, che aveva l'intenzione nel suo entusiasmo e particolarmente in quello dei Trentini che lo accom­pagnavano di invadere la valle di Rovereto - si impone un secondo tono, completa-
*) In piazza A. Rossi a Torrebelvicino, sulla fronte del Municipio una lapide ricorda:
MCMI - Torrebelvicino - ricorda ed onora - i suoi figli - caduti combattendo - per la Patria - Laghetto Carlo - Pian delle Fugazze 1848... .
Nel registro dei Morti di Valli al n. 68 del 1848:
Carlo Laghetto fu Domenico di Enna (Frazione dei Comune di Torrebelvicino) d'anni 44. morto li 7. Ghigno 1848, per ferita d'arme da fuoco, e sepolto in questo Cimi­tero coll'intervento dell'Arcip.e Pozzan.
9 Nelle Memorie storiche di Valli dei Signori raccolte e pubblicate dal SAC. Pm-TBO MABCOLUNGO, Schio,Marin, 1889, è detto che: Il covolo (caste! degli Scocchi) esiste anche ora, ma la torre no. Il proprietario mi ha assicurato che i resti cadenti furono demoliti e messi a mucchio nel 1848 dai Tedeschi allo scopo di farli rotolare sulle tette dei nemici se avessero tentato di passare la strada sottoposta .
') R. MA ss IG MAN, A. Toaldi, cenni biografici, Schio, 1908.