Rassegna storica del Risorgimento
METTERNICH-WINNEBURG KLEMENS
anno
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1944
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pagina
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170
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LETTERE INEDITE DEL PRINCIPE DI METTERNICH
Nel 1880, circa 25 anni dopo la morte del principe Clemente di MettermeliWin-nebtrrg, veniva iniziata a Parigi, dall'editore Plon, la pubblicazione dei numerosi scritti da lui lasciati, a cura del principe Riccardo suo figlio. L'edizione di questi scrìtti', raccolti in otto grossi volumi dal titolo Mémoires, documenta et Scrits divers laissés par le Prince de Metternich* fu compiuta nel 1884. L'interesse destato dalle Memorie del Cancelliere, il ricordo del anale era vivissimo in Europa, fu enorme, e per circa mezzo secolo esse restarono la fonte più preziosa per gli storici di lui. È noto però che il principe Riccardo, desideroso soprattutto di difendere la memoria del padre dagli attacchi dei liberili i di ogni paese, si guardò bene dal pubblicare tutti i documenti a sua disposizione. D'altra parte, la famiglia imperiale d'Austria non aveva mancato di delegare uno dei suoi membri più qualificati, per rivedere e censurare il materiale che Riccardo aveva destinato alle stampe.l) Solo dopo il 1918, cioè dopo la caduta della monarchia asburgica, gli studiosi poterono finalmente avere accesso agli Archivi di Stato e di Corte a Vienna. Vi trovarono importantissimi documenti che hanno servito a gettare più luce sulla figura dell'uomo che, per circa mezzo secolo, si mosse sulla scena politica dell'Europa su uno sfondo fantastico di guèrre e di rivoluzioni, di matrimoni e di congressi, di feste e di lutti, d'incidenti clamorosi e d'intrighi d'ogni genere. Napoleone lo definì il più gran bugiardo del secolo; il pubblicista americano Seasfeld, l'uomo più detestato d'Europa; Alberto Sorel un diplomatico di gran classe, ma un gran mascalzone; lo storico russo Nicola Mikhaliivich, maestro nell'aite di imbrogliare il prossimo . Altri invece lo proclamarono martire del dovere, difensore integerrimo del principio monarchico, salvatore dell'Europa dagli orrori della Rivoluzione, artefice della pace, ecc. ecc.
In un passaggio del suo testamento politico (Mémoires* voi. Vii, p. 644), redatto tra il 1849 e il 1855, si legge: In quale periodo si è svolta la mia vita politica? Si getti uno sguardo tulle situazioni createsi nel nostro Impero e in Europa tra il 1809 e il 1848 e ciascuno si chieda poi se un uomo solo, con la sua sola intelligenza, poteva riuscire a mutare lo siato di crisi in guarigione definitiva. Oso affermare che io mi resi conto della situazione, ma confesso anche che fni impotente ad elevare un nuovo edificio nel nostro Impero e in Germania; ecco perchè mi sforzai, prima di tutto, a conservare quello che esisteva. Tutto il dramma di Metternich trovasi riassunto in queste sue parole. Egli fu impotente a costruire un nuovo edificio; egli non seppe prevenire ed incanalare le forze erompenti dalle giuste aspirazioni dei popoli.
Pochi mesi prima di morire, scrivendo al suo caro Maestro Gioacchino Rossini, esclamava: Il mondo ha bisogno di armonia', io sono un amante appassionato dell'armonia, il cai campo è vasto e comporta delle suddivisioni . (Mémoires* voi. VITI, pp. 628-29). L'amore dell'armonia lo indusse, pere, a voler dare, ad ogni costo, il la all'Europa, senza accorgerai ohe, nel coro dei popoli, la sua voce la voce dell'assolutismo asburgico era la pia stonata*.
Il nome del Mettermeli resta comunque intimamente legato alla storia della prima metà del XIX.secolo e, pertanto, i suol scritti destano sempre notevole interesse. Molti sono però quegli scritti del celebre uomo di Stato che giacciono ancora ignoti
') Ved oca in merito S. BoRToi.oni, Metternich e Filaiiu nel 1846* Torino, 1945, pp. 8-9.