Rassegna storica del Risorgimento
METTERNICH-WINNEBURG KLEMENS
anno
<
1944
>
pagina
<
171
>
Lettere inedite del principe di Mettermeli 171
negli archivi, specialmente privati, e ad essi appartengono le sette lettere che oggi pubblichiamo, dopo averle tradotte dagli originali, nella nostra lingua. Queste .rimontano al periodo febbraio 1849-gennaio 1851, cioè al tempo in cui il Mettermeli è in esilio e segue con occhio attento l'evoluzione della politica europea. 0
Scritte in cattivo francese, in stile lambiccato e contorto, spesso nebuloso, traboccanti di enfasi artificiale e d'inutili metafore, tali lettere sono indirizzate al conte Federico-Cristiano-Luigi von SenfftPilsach. Nato nel 1774 a Oberschmon, il conte von Senfft fu ministro degli Affari Esteri di Sassonia (1809), dopo esaere stato ambasciatore presso la corte di Napoleone. In seguito a disaccordi col Principe-Elettore di Sassonia si dimise dalla sua carica e dopo la battaglia di Lutzen (maggio 1813) si rifugiò a Losanna. Nel dicembre del 1813 entrò al servizio del Metternich, che lo inviò ambasciatore a Parigi. Dal 1825 al 1832 fu ambasciatore a Torino, dal 1832 al 1836 a Firenze, poi all'Aja ed infine a Monaco. Spari dalla scena politica nel turbine del 1848 e morì nel convento dei Gesuiti di Innsbruck, dove si era ritirato insieme con il suo fido domestico, nel febbraio del 1853. Più volte il nome del von Senfft ricorre nelle Memorie del Cancelliere che diede di lui il seguente giudizio: E informatissimo... Le sue idee sulla situazione politica sono perfettamente giuste. Non divaga che quando parla dei Gesuiti. Ogni uomo ha il suo debole ed è meglio che questa debolezza si riferisca a cose serie che a stravaganze. (Mémoires, vói. IV, p. 189).
FERNANDO SCORRETTI
I. Mio caro Conte, Brighton, febbraio 1849.
Profitto di un'occasione sicura per inviarvi queste righe. Dalla lettera che avete indirizzala a mia moglie non ho appreso su di voi nulla di nuovo. I vostri sentimenti verso di me non cambiano ed ho la piena convinzione che non mettete in dubbio la continuità dei miei nei vostri confronti.
Ciò che ho appreso è il progetto relativo al vostro soggiorno per il prossimo avvenire. La scelta è buona e vorrei poter fare come voi, ma debbo con rincrescimento rinunsiarvi. Le circostanze non mi permettono di occuparmi a" uno spazio di tempo che oltrepassa una o due stagioni. Cosi, conto di recarmi nell'interno del paese per passarvi sei mesi, dopo averne troncarsi sei qui, in riva al mare. Tengo soprattutto ad evitare la Saison a Londra. Cerco il riposo, lontano da un mondo che ho lasciato da più di dodici anni e che non mi ha mai offerto ciò che gli uomini che si annoiano sogliono chiamare distrazioni. Da quando so pensare sono proprio siffatte distrazioni che minanno annoiata. Ora che, dopo un duro lavoro, ho riconquistato la mia libertà personale, in mezzo all'universale schiavitù, intendo valermi a mio agio di questa libertà. Trascorrerò la primavera e restate in un luogo tranquillo, in campagna, tra Londra e Riclimond, non più occupato a fare Ut storia, ma intento a ricapitolare quella passata fra lo mie mani. Sarei ben felice se potessi condividere un tal compita con voi che sapete quello che so io e che avete costantemente voluto ciò che ho sempre considerato un dovere di volere.
t) Fuggito da Vienna insieme con la famiglia nel marzo 1848, il Principe di Metternich riparò in Inghilterra e poi nel Belgio. Fallita la rivoluzione liberale in Austria e in Germania, si ritirò nel ghigno Ì8J1 nella sua proprietà di JoJiannisbcrg dove l'imperatore Francesco Giuseppe si recò a fargli vìsita. Morì a Vienna il 5 giugno 1859, all'età di 86 anni, 6 giorni prima che il trattato di Villafranea venisse ad infierire il primo grave colpo all'edificio da lui costruito.