Rassegna storica del Risorgimento

METTERNICH-WINNEBURG KLEMENS
anno <1944>   pagina <176>
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Fernando Scorretti
IV.
Bruxelles, 2 marzo 1850. Mio caro Conte,
Non metterete certamente in dubbio Ut pena che ci causa il fatto dì dover rinunciare alla speranza di avervi tra noi nella prossima estate. Sappiamo renderci conto dei motivi che v'inducono ad agire così, ma se tali motivi soddisfano la nostra ragione non esercitano lo stesso potere sui nostri sentimenti. Del resto questi sentimenti non sono sottoposti a variazioni; la distanza non conta per gli amici. Aiutiamoci reciproca­mente a diminuire i sacrifici che la distanza ci impone con relazioni sulle quali essa non può influire.
Avete letto il discorso pronunziato al Congresso Spagnolo dal signor Donoso Cor­tes, l) discorso di cui Z'UnJvers a) ha appena pubblicato la traduzione e che sotto forma di opuscolo sarà riprodotto in cento mila esemplari a cinque centesimi ? Se non dove­ste conoscere questo insigne prodotto della ragione e della vera eloquenza, non mancate di procurarvene il piacere. Suppongo che J(arche) non abbia bisogno di questa mia esor­tazione. In ogni modo sarà bene fissare la sua attenzione su un documento di si grande valore morale. La parte politica del discorso del signor D(onoso) C(ortes) contiene alcuni errori, ma questi sono compensati dalla parte morale che nessuno può distruggere e che, oltre a contenere la verità, ha il pregio dell'attualità. Che J(arche) approfondisca l'opera del legislatore spaglinolo e lo commenti ad nsum DeLphini. Per questo non basta un articolo di giornale, ci vuole una pubblicazione che assicuri a così gravi parole il maggior numero possibile di lettori. Nella nostra era di perfezionamento indefinito, non conosco un documento da poter mettere, non dico al di sopra, ma allo stesso livello di questo discorso che è qualcosa di pia, di un discorso non solo per il suo contenuto, ma anche per la maniera con cui è stato presentato al pubblico che vive sotto le più detestabili impres­sioni. Osservazioni come queste sono mai state fatte sotto una forma più appropriata ? ...Noi assistiamo ad uno spettacolo nuovo nella Storia; nuovo nel mondo. Il mondo si è mai accorto, prima di oggi, che si cammina verso la civiltà con le armi e verso la bar­barie con le idee? Ecco quello che si vede nel momento in cui vi parlo. ...Prima del Cri­stianesimo non vi sono stati popoli civili nel mondo, nemmeno uno. Il popolo greco e il popolo romano non erano civili, ma colti, il che non è lo stesso. La cultura è la ver­nice e nulValtro che la vernice della civiltà. Il Cristianesimo ha civilizzato il mondo in tre marnerei facendo dell'autorità una cosa inviolabile, dell'obbedienza una cosa santa, dell'abnegazione e del sacrificio o per meglio dire, della carità una cosa divina! ...perchè la Chiesa e l'esercito sono le uniche istituzioni che conservino intatte le nozioni fk'Wimnolabkiià. dell'autorità, della santità, dell'obbedienza e della divinità della carità; essi sole rappresentano oggi la civiltà europea .
lo credo, caro Conte, che dopo simili verità sia permesso di ritirare la scala. Montare più in allo sarebbe impossibile. Ricevete le vive assicuraionì del mio affetto.
Mòtternich.
1[) (Jiovanni-FranceBco-Maria Donoso Cortei, morchelle di Valdegamag, nato a Valle de la Serrena (Extremaddra) nel 1803, morto a Parigi nel 1853. Appartenne al partito liberale, ma se ne staccò nel 1848. Ebbe larga parte nella politica del suo tempo. Lascio wrìtù di carattere politica, storico, sociale e religioso.
?) Giornale cattolico dì Parigi.