Rassegna storica del Risorgimento

METTERNICH-WINNEBURG KLEMENS
anno <1944>   pagina <178>
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Fernando Scorretti
a trascorrere qualche'giorno con noi. Dice che invecchia; posso dirgli che invecchio anch'io. La mia salute è buona, il clima del Belgio mi confà meglio di quello dell'Inghilterra. E Varia delle Alpi che ci vorrebbe per me! Dai giornali francesi apprenderete che Lamar-tino canta di nuovo la palinodia. W Che Dio, nella sua misericordia, abbia compas­sione delle esperienze politiche dei poeti e delle opere loro. Io, che durante tutta la mia vita non fui che un modesto prosatore, mi riconosco meglio nei mei scrìtti che non i poeti in quelli della loro immaginazione. Tutti coloro che mi circondano condividono i senti­menti che nutro per voi. caro Conte, ed uniscono ai miei i loro auguri. Intieramente vostro
Metlcrnich.
VII.
Bruxelles, il 3 gennaio 1831. Mio caro Conte,
Non posso trascurare di darvi un cenno di vita al rinnovarsi dell'anno. Vita ed amicizia sono per me idee corrispondenti e non dubiterete certo del mio affetto. Voi vi siete totalmente ritirato dal mondo. Se non fossi stato veramente il capo di una numerosa famiglia avrei preso la vostra stessa risoluzione. Abbandonati gli affari, non ho potuto isolare la mia famiglia da ogni contatto con la società. Non estendendo lo sguardo al di là di due stagioni non posso dire quanto tempo resterò ancora a Bruxelles; mi regolerò a seconda degli avvenimenti sociali. Nei mesi scorsi mi sono permesso di comparare la situa­zione morale del momento a quella in cui si ò trovalo il mondo materiale dopo il primo giorno della creazione. Allora la luce venne ed illuminò il caos. Noi siamo ritornati a quel punto di partenza. Questa posizione è senza dubbio penosa, ma è tuttavia preferi' bile a quella della vigilia che oltrepassa di mollo lo spazio di' due anni e dieci mesi! 2) Il colpo d'occhio offerto dalla Francia e dalla Germania, è uno dei più curiosi per un osser­vatore calmo ed imparziale. Quello che appare chiaro è che la grande opera non si è mostrata creatrice (sic).
Voi ed io abbiamo attraversato insieme, la mano netta mano ed in una medesima direzione morale, uno spazio di tempo superiore ai cinquanta anni che formano la prima metà del 19 secolo e durante questo lungo periodo ho trovato in voi un amico ed un colla­boratore a tutta prova.
Vogliate misurare sotto questo aspetto i sentimenti che nutro per voi e gli auguri che, per voi, io e i mici formuliamo. Mille sinceri omaggi.
Metternich.
(Giunto in redazione il 22 marzo 1943)
I) U Lamartine, sconfino selle elezioni del 10 dicembre 1848, che avevano por* tato al potere Luigi-Napoleone Bonaparte, scriveva, a quei tempi, di essersi illuso quando aveva creduto che il popolo francese si nutrisse dell'ideale repubblicano.
a) Erano precisamente due anni e dicci mesi che il Metternich era stato costretto a cappa da Vienna*