Rassegna storica del Risorgimento
"LOMBARDIA (LA) NEL RISORGIMENTO"; GIORNALISMO
anno
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1944
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pagina
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202
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202 Libri e periodici
tutta la loro grandosità nella semplice ma efficace, prosa del N ovati. Purtroppo la di lui intelligente, alacre, sollecita direzione fu di breve momento, poiché il 26 dicembre 1915 egli scompariva improvvisamente, 1) lasciando una eco profonda e diffusa di rimpianto nel mondo degli studiosi ebe in lui ammiravano la intellettualità raffinata e superiore, la cultura ampia e sòda, lo studioso di razza.
Gli succedeva Alfredo Coinaudini, in un periodo particolarmente difficile per la vita della Lombardia la quale, infatti, nella primavera del 1916 era costretta ad una stasi per le difficoltà in cui versava l'industria delle arti grafiche, determinate dallo stato di guerra.
Nel settèmbre del 1918 il Comandila pubblicava un fascicolo di piccola mole. 32 pagine in tutto, per dimostrare la sua buona e costante volontà, per non tradire la fiducia di quanti sorreggevano la rivista ed infine perchè esso fosse un augurio di vittoria e di pace.
La ripresa vera e propria sì aveva solo nel marzo del 1922, e da questo momento, fino alla soppressione, la Lombardia uscirà con repolare puntualità.
Il Comandali, i cui meriti come studioso del Risorgimento sono notissimi -) basti ricordare, fra l'altro, che egli fu, nel 1898, l'iniziatore dell'opera L'Italia nei Cento anni del secolo XIX. opera che richiese ben 43 anni di lavoro (Milano, A. Val lardi. 1898-1941) 3) profuse a favore della Lombardia nel Risorgimento le più amorose e sapienti cure, le sue elette virtù di mente e di cuore, le nobili tradizioni familiari di umor patrio, e 9Ì sforzò sempre di fare opera veramente nazionale, mai locale. Moriva il 9 luglio 1923 fra l'unanime cordoglio di amici e di estimatori, cordoglio che mai si affievolì, tant' è che dieci anni dopo, quando nel 1933 fu riesumata la salma, chi scrive ebbe la ventura di vedere arrossati gli occhi di uomini dai capelli bianchi e non facili alla commozione.
Con la scomparsa del Comandini entravano a far porte del Comitato direttivo della Lombardia Antonio Monti ed Ambrogio Crippa, quest'ultimo in qualità di Segretario di Redazione. Il Comitato pertanto risultava cosi composto: Senatore Alessandro Casati, Antonio Monti, Carlo Vicenzi (chiamato a farne porte nel 1922) e Ambrogio Crippa. La prof. Paolina Piolti de' Bianchi, figlia del benemerito patriota, continuava nell'incarico di omministratrice, incarico affidatole nel 1918.
S'interessavano cosi ufficialmente della rivista due uomini, il Monti e il Crippa, che anche nel passato, come membri del Comitato di Milano della Società, non avevano tralasciato di dedicarvi le loro cure. Innamorati entrambi del Risorgimento, che avevano imparato ad amare da Lodovico Cor io, al puntò da farne lo poesia ed il romanticismo della loro vita, essi BÌ divisero i campi di lavoro: il Monti tenne, in virtù della sua preparazione culturale e della sua posizione di Conservatore prima, poi di Direttore del Musco del Risorgimento di Milano, la direzione della rivista, mentre il Crippa, data In sua particolare conoscenza dell'ambiente milanese, si adoperò incessantemente ad incrementare l'istituzione, aumentando il numero dei soci e procurando fondi al Comitato. Molto bene ha scritto dell'amico il Monti: Egli aveva tutte le qualità e le virtù del buon milanese di antico stampo, perchè avevo il cuore in mano e odiavo l'ipocrisia, ma era sopra tutto italiano nel senso migliore della parola, anche se manifestava in modo rumoroso la legìttima soddisfazione nel vedere Milano precedere altre città. Tutti sanno continua il Monti che l'avvocato Crippa portava la sua gelosia del buon nome di Milana sino al punto di pagare personalmente le quoto dei soci morosi. Valga l'esemplo! ,
*i11 Novati morivo in età di 56 anni, essendo nato a Cremona il 10 gennaio 1859.
?) V. PÌCCOLI, Alfredo Comandini, in La Lombardia nel Risorgimento, fase, dicembre 1923-maggìo 1924.
3) A. MONTI, La fine di una cronistoria durata quarantatre anni, Verità agrodolci a due amici, Milano, Cordoni, 1941.