Rassegna storica del Risorgimento

EMILIA ; STATO PONTIFICIO ; GIORNALISMO
anno <1944>   pagina <235>
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Libri e periodici 235
Scipione de* Ricci, levata troppo in alto dalle iperboli di una storiografia liberale tutta intenta ad esaltare per motivi polemici i ribelli della Chiesa, viene riportata alla sua giusta altezza e collocata nella giusta luce di ima critica priva di pregiu­dizi siano essi clericali od anticlericali .
Il Matteucci sostiene sulla figura di Scipione de* Ricci una tesi che, almeno nei risultati, non si discosta troppo da quella dello Jemolo, ma parte dal punto di vista della più stretta ortodossia cattolica.
Se il Rodolico si è fermato più volentieri sullo studio di alcuni problemi gene­rali che s*imperniano sulla figura del Ricci, sfruttando in questo senso gli Archivi consultati, il Matteucci invece è stato attratto piuttosto dalla vita d'azione del vescovo di Pistoia e Prato e dalle vicende della sua diocesi nel burrascoso decen­nio 1780-90: ha perciò preferito dare una completa biografìa del Ricci, che finora mancava, almeno nel periodo posteriore allo studio dei documenti.
E appunto nell'indagine sui documenti, che il Matteucci ha scovato e studiato con grande cura in archivi e biblioteche, che consiste il maggior merito di questo suo lavoro. Prova di questa apprezzabile fatica sono una quarantina di pagine di bibliografia, che testimoniano il lavoro compiuto e che saranno di ottima guida a chi vorrà, tornare sull'argomento. Il Matteucci ha elencato le fonti inedite trovate neU'Archivio Ricci, nefl'Archìvio della segreteria intima del granduca Leopoldo, nell'Archivio segreto vaticano, nell'Archivio segreto della Curia ecclesiastica di Pistoia, negli Archivi parrocchiali di Pistoia, nell'Archivio dei RR. PP. Barnabiti di S. Carlo in Catinari di Roma, nell'Archivio Ricasoli di Brolio, nelle varie Biblio­teche, l'Apostolica Vaticana, la Nazionale, la Corsiniana e la Casanatense di Roma, la Nazionale, la Marucelliana e quella del Convento di Montughi di Firenze, la Comu­nale e la Guasti di Prato, la Fabroniana, la Comunale e quella del Seminario vesco­vile di Pistoia, la Patriarcale di Venezia e quella dei PP. Cappuccini di Livorno. All'elenco delle fonti sin qui inedite, il Matteucci fa seguire quello delle fonti edite,, e quindi quello delle pubblicazioni, delle pastorali, delle omelie e delle lettere del Ricci; infine troviamo una vastissima bibliografia, di cui la prima parte riguarda il giansenismo in generale, la seconda parte il giansenismo nelle diverse regioni d'Italia. Questa bibliografia è quanto di più diligente e completo si possa desiderare sull'argoménto. PAOLO ALATBI
GINO PIERI. Napoleone in Friuli; Udine, Casa editrice Idea; 1942, pp. 491 92 ili. L. 35.
Benché l'A., di quest'ampio e lussuoso volume, ricco di testimonianze, di docu­menti e di cimeli, affermi più volte di essersi proposto di far rivivere i fatti locali nella atmosfera storica dell'epoca riportandoli sempre alle loro fonti interiori, in verità la sua fatica non si riduce che ad una minuta, spesso troppo minuta, cronistoria di carat­tere sostanzialmente regionale. L'A. ha un po' fatto, come si suol dire, di ogni erba un fascio: tutto ciò che ha trovato di noto e d'ignoto, di edito e di inedito riguardante le vicende della prima e della seconda occupazione del Friuli ha condensato nell'opera sua, per lo più con poco discernimento critico; sicché essa può soddisfare le curiosità o la vanagloria degli abitanti dei luoghi noi quali soggiornò il Generale, ma non offre agli studi napoleonici che un assai modesto contributo. L'indice bibliografico con cui si chiude il libro è la più aperta conferma della scarsa preparazione dell'A. all'impresa, alla quale peraltro si è accinto (bisogna pur riconoscerlo) con entusiasmo e con fer­vore. Basti dire ohe molte pagine egli dedica al cosi detto sacrificio di Venezia (di cui, ingenuamente, si domanda ee era in verità indispensabile !) avendo presente unicamente le Memorie del Marmont e del La Casca e le Memorie del dogado di Lodovico Manin con le note del Sarfatti, senza punto conoscere sull'argomento non dico, degli stranieri