Rassegna storica del Risorgimento
EMILIA ; STATO PONTIFICIO ; GIORNALISMO
anno
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1944
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pagina
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243
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Libri o periodici 243
come il mio. Ma d'ora innanzi sorto deciso a farlo a qualunque costo. Nella mia posizione sociale niente, è più temibile di una eccessiva pinguedine: diventerei ridicolo! ), e da le sue delusioni: Credevo d'essere stato molto brillante a Chevilly col signor Chàteuvicux e il signor Naville. Adele m'ha detto che ho annoiato tutti. Oh, vanità, vanità, quante illusioni ci dai! , scrive allora allegramente. In fatto di vanità, poi, il Cavour ne sapeva qualche cosa: e nel continuo sforzo dì penetrare nel suo intimo e di conoscersi sempre meglio, dovè trovarsi parecchie volte in flagrante colpa di vanità; tanto che scriveva: Io non ho certamente il diritto d'essere molto severo coi vanitosi.
Queste sono spigolature dal Cavour minore, per così dire Giacché questo giovane che scrive talvolta pagine d'intonazione quasi leopardiana,1) che giunge persalo ad augurarsi la morte, non potendo affidarsi al suicìdio dal quale lo trattengono degli scrupoli morali, che rimpiange gli anni passati e si sente e moralmente logoro e vecchio, è invece tutto proteso verso il futuro. Senti in lui, nonostante la scontentezza che gli deriva dal suo stato di cadetto e dalla inazione, nonostante l'irrequietezza, e forse proprio per questa, una tale vitalità, una tale freschezza di forze, una tale quantità e vivezza d'interessi, che stranamente contrastano con quelle frasi pessimìstiche e quasi disperate.
Interessi davvero molteplici: il teatro, unica forma d'arte di cui si faccia menzione nel Diario {ed è stata notata l'indifferenza per la poesia e per l'arte); la religione, di cui spesso il Cavour s'interessa all'aspetto sociale; gli argomenti economici, che tanto si legavano a quella economia politica che fu sempre una passione del Conte ed una sua specifica competenza, tanto che la zia, Vittoria di Clermont Tonnerre, notava: Si occupa con passione di economia politica . E poi lo attraevano i problemi sociali: nel Diario è traccia di vìsite effettuate a molti penitenziari e case d'educazione, dei quali s'annotava scrupolosamente i metodi, le direttive, i risultati diversi; ed i problemi d'agricoltura, che egli, come quelli d'economia, dovrà affrontare e prima e dopo la sua entrata al Governo: giacché, come è noto, il Cavour ebbe ad amministrare le terre paterne. Era osservatore meticoloso ed attento (dopo una fiera agricola notava: I contadini che hanno arato mi sono sembrati molto abili, ma era molto difettosa la. loro maniera d'attaccare. I cavalli erano costretti a fare quasi tutto lo sforzo col collo ), ed è interessante vederlo all'opera, all'amministrazione delle terre di famiglia, già pieno di quel sano realismo e di quel buon senso, dei quali doveva dare ben più grandi prove al Governo. Davvero gustoso è, Sótto questo punto di vista, il seguente passo: Finii per decidermi ad affidarle [le terre] a Giovanni, che fino allora aveva fatto, per così dire, il vice-amministratore.
J) Era molto tempo che non passavo una giornata in completa solitudine morale. E quanto bene mi ha fatto! Mi sento più calmo, questa sera, più raccolto, direi quasi migliore; il mio animo è tranquillo, la mia mente s'è spogliata delle passioni che la ottenebrano quando lavoro in mezzo al frastuono della folla. La solitudine è veramente salutare; l'anima snervata dai continui contatti col mondo si ritempra, la poloni à aumenta. Dopo esser stato qualche tempo con me stesso mi sento capace dì compiere cose più grandi. Se vivessi a lungo in questa solitudine calma e silenziosa, forse a poco a poco la sensibilità di una volta si svilupperebbe di nuovo in ino. Quella sensibilità e stata quasi soffocata dalle lotte che ho dovuto sostenere perche il mio carattere non si alterasse fin dalla prima giovinezza. Forse proverei dì nuovo tutte le dolci emozioni di cui ero capace, ma che, soffocate nelle continue lotte, mi hanno esacerbai) e indurito il cuore. Ma a me simile felicità non è -riservata. L'effetto salutare di alcuni giorni di solitudine si annullerà ben presto nell'atmosfera del mondo in cui vivo, sempre in ostilità con molte persone ohe dovrebbero essermi care .