Rassegna storica del Risorgimento

EMILIA ; STATO PONTIFICIO ; GIORNALISMO
anno <1944>   pagina <258>
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Vita dell'Istituto
Altre economie sono state introdotte in tutti: le voci del bilancio, in modo da poter tentare la ripresa dell'attività scientifica, rinunciando ad acquisti di autografi, di cimeli, di pubblicazioni per il Musco e per l'Archivio, e, quel che è più doloroso ancora, rinun­ciando alla stampa dei volumi che erano o stavano per andare in tipografia (2 dei Docu~ menti Trentini; 2 del Guglielmo Pepe; 3 del Bixio). Solo così fi possibile far pervenire ai sooi in regola con i pagamenti il IV fascicolo del 1943, fatto tutto di materiale già composto prima del 1*8 settembre.
Male spese aumentavano (ed aumentano) di giorno in giorno (tra l'altro si dovet­tero corrispondere gli arretrati ad una impiegata che, apparentemente allontanata per i cosiddetti motivi razziali, la Presidenza del tempo mantenne in servizio, sia pure sotto la forma di avventizia) e il costo della stampa raggiungeva altezze vertiginose (il IV fascicolo 1943 della Rassegna 6 costato L. 135.200, mentre il precedente non era arrivato oltre le 17.315 lire). Lo Stato non ha aumentato di un centesimo il proprio contributo, gli sperati Mecenati non si sono incontrati nella misura sperata (qualcuno ha richiesto la restituzione di precedenti elargizioni) e, d'altro canto, i soci, giustamente, reclamano i fascicoli della Rassegna. Ma non possiamo non esprimere qui pubblica­mente la nostra gratitudine olle Presidenze del Credito Italiano e della Banca Com­merciale Italiana, che ci concessero un contributo straordinario di L. 50.000, all'ou. dott. Carmine De Martino, che ci ha fatto dono di L. 10.000, al Ministero della Guerra, che ci ha assegnato L. 10.000 per la custodia delie Bandiere. in gran parte per merito di questi generosi oblatori e per l'alienazione di metà del fondo patrimoniale che può vedere la luce questo numero della rivista. In attesa che le autorità competenti si deci­dano a rispondere agli appelli, e senza rinunciare dei tutto alla speranza di incontrare qualche altro ben intenzionato discendente dell'amico di Orazio, l'Istituto pubblica questo fascicolo unico per gli anni 1944-46, anch'esso composto quasi del tutto di materiale già stampato, Perchè, è naturale, occorre sfruttare tutto quello che già esiste in tipografia prima di affrontare l'incognita di nuove composizioni. Questa confessione ci varrà, speriamo, da parte del soci, che si lamentano dell'aumento della quota un qualche atto di benevola comprensione e solidarietà. In compenso, qualcuno vorrebbe si chiedessero agli iscritti sacrifici più gravi dei nuovi deliberati il 20 dicembre 194c dal Comitato Consultivo, indicati nella copertina di questo fascicolo e subito comuni­cati ai Commissari incaricati di reggere i vari Comitati fino a riordinamento avvenuto. Ida se ne potrà meglio parlare, quando,riorganizzati i Comitati, si procederà alla riforma integrale dello Statuto.
I soci, che all'inizio del 1935 erano 4266 (dei quali 77 vitalizi), alla fine del 1946 erano ridotti a 1487 in regola con i pagamenti, dei quali 271 vitalizi.
Quanto ai Comitati, stabilito il principio della massima autonomia locale entro il quadro d'una comune attività scientifica e nazionale, con la partecipazione di rap­presentanti della periferia alla direzione dell'Istituto e della Rassegna, e disposto, intanto, per il rilascio del quinto delle quote sociali alle singole sezioni per le loro par­ticolari esigenze (nella speranza che sia più facile trovare in siti. Mecenati bene inten­zionati), si è cercato dì rimetterò in piedi quelli che dovano maggior affidamento. Anrhe qui, mentre da qualche parte si è invocato il ritorno ai Comitati regionali, i più hanno reclamato di conservare quelli provinciali* non è mancato chi, foffe, valide argomentazioni, ha chiesto addirittura Comitati comunali. Ma, probabilmente, il criterio da adottare sarà quello di mantenere in vira solo le sezioni capaci realmente di fare qualche cosa.Fino a questo momento sono stati ricostituiti i seguenti Comitati:
Alessandria (prof. Mario VSflra)
Aquila (duca dàtifc Luigi! Stiverà)
Asti (prof. Ludovico Vergano)
Bari (prof. Tommaso Fiore)
Bologna (prof* felice Battaglia)
Brescia (conte Fausto Lochi)