Rassegna storica del Risorgimento
DIPLOMAZIA ; CARLISMO ; SPAGNA ; STATO PONTIFICIO
anno
<
1947
>
pagina
<
9
>
I principii della guerra cartista, ecc. 9
quattro prelati proposti a succedergli il re diede, come di consueto, il gradimento al primo indicato, monsignor Luigi Amat di San Filippo, nunzio a Napoli; l'incaricato di affari di Spagna a Roma, Ramirez de la Piseira, comunicava quel gradimento al Cardinale Segretario di Stato Bernetti il 5 ottobre 1832.
Ma inconvenienti analoghi a quelli che avevano contrassegnato l'inizio della nunziatura del Tiberi si ripetevano per il nuovo nunzio; monsignor Amat solo nel settembre del 1833 arrivava a Madrid.
H 30 gennaio 1832 con la nascita dell'infanta Maria Luisa erano svanite le speranze di un erede maschio, che avrebbe con la sua nascita tolto di mezzo il contrasto già aperto per la successione al trono.
Il 20 giugno 1833 nella chiesa dei padri di San Gerolamo erano convocate le Cortes per giurare di riconoscere erede e successore al trono l'Infanta Maria Isabella nata il 10 ottobre 1830, già decorata del titolo di principe delle Asturie. Avrebbe dovuto assistere alla cerimonia il cardinale Tiberi, pro-nunzio ? egli era d'avviso favorevole, ma chiese istruzioni a Roma; ed il Segretario di Stato, con lettera del 7 maggio 1833 aveva risposto favorevolmente. Invece Ferdinando II delle Due Sicilie il 18 maggio lanciava una protesta a stampa in nome dei propri diritti di successione contro la prammatica sanzione del 29 marzo 1830 e l'ordinato giuramento, ed il barone Antonini, suo inviato, rimetteva tale protesta a tutti i membri del corpo diplomatico e si asteneva dall'intervenire alla cerimonia. Il conte Solaro assisteva, ma dopo di aver consegnato al Primo ministro conte de Zea Bermudez protesta di assistere per dare una nuova prova di rispetto e di deferenza a S. M. Ca., ma non doversi considerare la di lui presenza a quella cerimonia come un atto di adesione della sua Corte ai cambiamenti seguiti nell'ordine di successione stabilito dalla Prammatica di Filippo V e da posteriori pubblici Trattati.
H cardinale Tiberi riferiva con dispaccio del 25 giugno sulla cerimonia. Aveva rifiutato di parteciparvi l'arcivescovo di Toledo, cardinal Pietro de Inguango Ribera, partito per i bagni di Santander, ed i vescovi di Oviedo e Badajoz rimasti nelle loro diocesi. Aveva invece giurato l'infante don Sebastiano, il più lontano dei principi nell'ordine della successione al trono, malgrado gli sforzi compiuti dalla madre Maria Teresa di Braganza, per distoglierlo. Intanto il vescovo di Leon, scomparso dall'aprile e, dicevasi, esule in Portogallo, iniziava con circolari e lettere violente la sua campagna contro il mutato ordine di successione al trono.