Rassegna storica del Risorgimento
1848-1849 ; DIPLOMAZIA ; DUE SICILIE (REGNO DELLE) ; SARDEGNA (
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1947
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Napoli e Tonno tra rivoluzione e reazione 23
LA VITTORIA DEMOCRATICA A FIRENZE E A ROMA AUMENTA LA DIFFIDENZA
NAPOLETANA VERSO IL PIEMONTE
L incertezza della questione siciliana rendeva maggiore l'indifferenza napoletana di fronte al problema nazionale. La vittoria in Toscana del partito democratico coli'avvento al potere del Montanelli e del Guerrazzi, avvenuto il 26 ottobre, la proposta di una Costituente politica da essi lanciata il 7 novembre attraverso gli organi ufficiali, infine l'improvviso colpo di scena dell'assassinio di Pellegrino Rossi e dell'assalto al Quirinale, tutti preludi al divampare della rivoluzione nell'Italia centrale, posero il Governo borbonico in guardia contro impegni pericolosi per la stabilità del regime e della stessa dinastia. L'indifferenza di fronte alle proposte di lega fatte prima dal Griffo li, poi dal Rossi, si andò mutando, nella coscienza del re e nello spirito del Cariati, in un'attenta posizione difensiva. Al Piemonte, poi, guardavano con sospetto, poiché preparava la guerra, mentre essi miravano alla quiete.x) D'altra parte sussistevano molte ragioni, gravi e tenui, di dissenso, che lo stesso Piemonte non s'era mai curato di eliminare, anche quando sarebbe bastato secondo il Collobiano le pardon d'usage o una parola di solidarietà nella questione siciliana o, meglio ancora, uno scritto di Carlo Alberto stesso al re.
H Collobiano insisteva presso il Perrone sulla necessità di dissipare le diffidenze nutrite a Napoli verso Torino e sull'opportunità di non volgere la neutralità napoletana in un'aperta opposizione, la quale, specialmente dopo il trionfo dei partiti estremi nel centro della Penisola, avrebbe compromesso irrimediabilmente le speranze dei moderati costituzionali.2)
E veramente il timore suscitato in Napoli dagli eventi romani del 15 e 16 novembre era tale che neppure un accordo sabaudoborbonico per ristabilire l'ordine a Roma sembrava assurdo. Il re aveva ordinato preghiere pubbliche nelle chiese per la salvezza del Papa e avrebbe forse inviato anche truppe nello Stato limitrofo, se l'agitazione latente all'interno e la mancanza d'un appello di Pio IX non gliel'avessero impedito.3)
Due reggimenti furono però spediti ad onore e guardia dell'ospite altissimo. L'alba del 27, poi, due vapori salparono da Napoli per recare il Sovrano e I tutta la famiglia reale a Gaeta. Non c'era voluto meno di un avvenimento cosi straordinario per convincere Ferdinando II ad uscire momentaneamente dall'ermetica reclusione nella quale da mesi si teneva. Primo effetto della fuga del Papa fu la proroga definitiva delle Camere al 1 febbraio,4) la quale denotò il nascere di una nuova aura di reazione retrograda.5)
H re parve subito diminuire il suo interesse per la questione siciliana, sino allora in lui predominante; la sua attenzione fu assorbita quasi completamente dalla presenza del Papa, in modo addirittura puerile. 11 suo spirito reazionario trovò nell'offesa gravissima recata al capo della cattolicità un pretesto legittimo per esplicarsi. Forse il sostrato primordialmente devoto della sua coscienza ne fu scosso a segno da imporgli quasi come una missione la lotta senza quartiere contro
1) Collobiano, 14 novembre 1848.
2) Collobiano, 19 novembre 1848.
3) Collobiano, 24 novembre 1848.
4) Collobiano, 27 novembre 1848. 5J Collobiano, 29 novembre 1848.