Rassegna storica del Risorgimento

1848-1849 ; DIPLOMAZIA ; DUE SICILIE (REGNO DELLE) ; SARDEGNA (
anno <1947>   pagina <31>
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Napoli e Torino tra rivoluziono e reazione 31
Ricevuto alcuno spiegazioni in proposito dal sonatore, il duca si xecd dal Cariati, il quale, sebbene malato, lo accolse o ripetè la ragione del mancato preav­viso come quella che aveva impedito l'accoglimento del Plezza. Nel corso del colloquio il principe accennò, sempre controbattuto, ad altri screzi precedenti, pur confermando la volontà del ze di mantenere relazioni amichevoli col Piemonte. Ad un certo punto fu annunciata la visita del Collobiano, e il Cariati prosegui sullo stesso tono affermando che la questione era tutta personale: M. Plezza a été ministre de l'intérieur avec M. Pareto. Nous ne nous mèlons pas de ce qui se fait en Piémont, nous ne voulons pas qu'on se mèle de ce qui se fait chez nous. An ministère de l'intérieur, M. Plezza avait la police dans scs attributions et nous ne voulons pas qu'on Vienne machiner chez nous. Davanti al Collobiano, non bene­volo certo verso il Plezza, il Talleyrand fu costretto a difendere il senatore. Seb­bene collega del Pareto nella combinazione CasatiCollegnoPareto, non poteva osservò il duca nei soli otto giorni del suo ministero (dal 26 luglio al 5 ago­sto) aver avuto molti rapporti con la polizia, né, in ogni caso, aveva condiviso le idee del Pareto al tempo della gestione Balbo. Ma l'opposizione del Cariati fu invincibile e si estese anche agli accenni alla Costituente fatti dal Gioberti nella lettera al principe recata dal Talleyrand. Di modo che questi potè ottenere sol­tanto la promessa che ne avrebbe riparlato al re. *) La sera del 24 il duca parlò della vertenza anche al conte Ludolf, molto influente a Corte e interessato nella faccenda dalla presenza del figlio a Torino come incaricato d'affari. Egli promise di riparlarne al Cariati e possibilmente al re. Perciò la situazione parve al Talleyrand e al Plezza leggermente migliorata. Ma era necessario che, per togliere ogni plau­sibile pretesto al Cariati, si ordinasse prontamente da Torino al Collobiano, il quale rifiutava di lasciare la sua qualità di ministro prima di riceverne nuovo espresso comando, di presentare le ricredenziali. 2)
Questo contrattempo intralciava ogni movimento del Plezza. Egli aveva ricevuto ordine, con lettere del 17 e 18 gennaio, di esporre al Governo napoletano le ragioni della sua nomina affrettata; il contegno del Collobiano gli impediva un contatto diretto col Cariati.3) Tuttavia il 25 stese una nota, ove contro­batteva le osservazioni napoletane sul preavviso nella nomina dei diplomatici, asserendo che si trattava di una consuetudine e non di una legge. *)
1) Dino-Talleyrand, 23 gennaio 1849, n. 2.
2) Dino-Talleyrand, 25 gennaio 1849, n. 3.
3) Plezza, 25 gennaio 1849, con allegati A e B.
*) Plezza al Cariati, 25 gennaio 1849: ce Eccellenza. Sin dal giorno 12 cor" rente mese il sottoscritto ha avuto Vonore di diriggere alVE. V. una nota e d'invitarla ad una diretta, franca ed ove il caso richiedesse, motivata risposta. Il sottoscritto, quantunque non potesse considerare come risposta alla sua la nota delVE. V. diretta sotto la data delti 15 al S. C. di Colobiano, pure rispettando motivi che non gli era dato di conoscere ma che in detta nota si asserivano già communicati in Torino al R. Governo di S. M. Sarda, e guidato dal desiderio di nulla introdurre per quanto sta in lui di personale in una vertenza, la quale, nelle circostanze in cui si trova V Italia, può avere così grandi conseguenze sui di lei destini, ha creduto di non insi­stere sino a tanto che avesse avuto nuove istruzioni dalla sua Corte e che il R. Governo di Napoli avesse avuto tempo di ricevere dal suo Incaricato in Torino il riscontro alle fatte communicazioni. Non potrebbe il sottoscritto differire ulteriormente la replica dell'istanza fatta nella nota sopraccennata senza mancare ai proprii doveri, e