Rassegna storica del Risorgimento

1848-1849 ; DIPLOMAZIA ; DUE SICILIE (REGNO DELLE) ; SARDEGNA (
anno <1947>   pagina <33>
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Napoli e Tonno tra rivoluzione e reazione 33
Il 29, alle 4 p. ni., il Plezza inviò al Cariati la dichiarazione di sospensione delle relazioni diplomatiche fra Torino e Napoli, e il giorno seguente parti.*) La lentezza delle comunicazioni fece si che un dispaccio del 3 febbraio, spedito dal Gioberti al Plezza, giungesse con molto ritardo a confermare la già avvenuta rottura. Oltre che dal contegno verso il Plezza, l'ordine da Torino era causato dalle calunnie che il Governo borbonico aveva diiFrso sul conto del Piemonte riguardo a supposti disegni di spartizione dello Stato pontificio*
1 due poli d'Italia erano quindi in aperta rotta. La questione romana, nella quale il Gioberti cercava di far trionfare la soluzione di un intervento sardo, ne senti un immediato contraccolpo, poiché caddero i progetti franco-inglesi d'una spedizione sabaudoborbonica su Roma. Su scala più vasta, il grave dissidio sorto nel gennaio tarpava le ali ai sogni di confederazione italiana e impediva che si realizzasse il piano del Gioberti di creare un fronte unico delle monarchie costituzionali contro la democrazia estremista,all'interno, contro l'Austria, all'estero.
principio, e prima della partenza da Torino del sottoscritto,la di lui nomina al S. Conte Ludólf, rappresentante ivi delle Due Sicilie, significandogli contemporaneamente la presenza della missione, egli s'incaricò di annunziarla al Governo suo con appo* sito dispaccio, e non fece la menoma osservazione che potesse dar luogo a dubitare che l'omissione di anticipata interpellanza al Gabinetto napoletano potesse far nascere difficoltà. Lungi dal fare osservazioni in proposito il S. C. Ludólf si mostrò molto favorevole alle idee di conciliazione e d'ordine, che il Presidente del Gabinetto pie* montese gli espose come programma del medesimo. Era tale la buona disposizione del Gabinetto di Torino verso il Governo napoletano, che quantunque non sia stile che il Presidente del Consiglio e il Ministro degli Affari Esteri visiti i Segretarii di Lega' sione e i semplici Incaricati d'Affari, pure il nuovo Presidente del Consiglio, Mini­stro degli Affari Esteri a Torino, si recò in persona dal S. Conte Ludólf, il quale si mostrò sensibile a questo tratto di benevolenza, e ne trasse buon augurio pél maggiore avvicinamento dei due paesi. Da questa semplice opposizione di fatti VE. V. ben capi' sce in che disposizione d'animo si trovava il Governo di S. M. Sarda verso il Governo napoletano, quando nominava il sottoscritto, e contemporaneamente gli ordinava di partire senza il più piccolo indugio per Napoli, e quanto sia spiacevole cosa che una ammissione cagionata da vivo desiderio di pronto ravvicinamento, abbia potuto essere per un istante meno bene interpretata. Nutre il sottoscritto speranza che queste considerazioni varranno a dileguare dall'animo di S. E. il Principe S. di Cariati ogni meno favorevole prima impressione e gli faranno sentire quanto grave inconve­niente sarebbe per la causa della monarchia in Italia, se il Gabinetto di Napoli si separasse in una occasione solenne come la presente dal Piemonte, e quanto grave ne sarebbe pure la colpa, la responsabilità delle di cui conseguenze tutta intera verrebbe a pesare sul primo, perchè il Governo sardo fece quanto era in suo potere per conser­vare ed accrescere la concordia scambievole. Quando, che Dio noi voglia, il Governo napoletano costringesse per questa disgraziata pendenza il Governo di Piemonte ad una scissura il Gabinetto piemontese si troverà nella dura necessità di dover notifi­care all'Italia e all'Europa, come non ne fu egli l'autore, e come non fu in suo arbi­trio Vevitarla. Il sottoscritto si trova inoltre in obligo di notificare a S. E. il S. Prin­cipe di Cariati, che non potrà ritenere per risposta alla presente qualunque nota diretta ad altri che a lui medesimo. Rinnova... .
J) Dino-Talleyrand, 26-27 gennaio, 29 gennaio 1849, nn. 4 e 5; Plezza, 28 e 29 gennaio 1849, con allegati.