Rassegna storica del Risorgimento

ARCHIVI ; FIRENZE
anno <1947>   pagina <53>
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L'Archivio di Stato di Firenze
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Assai numerose resultano le carte che si riferiscono agli anni successivi alla Restau­razione granducale. Particolarmente notevoli un volume manoscritto contenente un Prontuario delle circolari della Presidenza del Buon Governo, dall'anno 1814 in poi (n. 286.2), un fascio di documenti relativi all'attivazione del Catasto in Toscana, dal 1813 al 1831 (n. 237); tredici lettere autografe del granduca Ferdinando III a prin­cipi e sovrani, sino al 1823; le carte amministrative concernenti gli uffici pubblici rico­perti da Vincenzo Martini, particolarmente quello di amministratore generale delle Dogane (n. 317); le Considerazioni sopra il sistema idraulico de' paesi veneti, del conte Vittorio Fossombroni, con aggiunte e correzioni e una mappa del Padovano, del Polesine di Rovigo, del Vicentino e, in fine, l'elenco delle longitudini e latitudini di vari punti del granducato di Toscana.
Particolare interesse presentano i documenti che si riferiscono alla donazione fatta dal pittore Francesco Saverio Fabre al governo toscano dei manoscritti di Vit­torio Alfieri per la Biblioteca Laurenziana, e dei ritratti da lui stesso dipinti dello stesso poeta tragico e della contessa d'Albany per la Galleria degli Uffizi (n. 30). Vi sono lettere dello stesso Fabre, del ministro Corsini, dell'arciduca Leopoldo, del dottor Francesco Cassi, bibliotecario palatino; e v'è anche un catalogo dei manoscritti e dei libri a stampa posseduti dall'Alfieri e da lui anche postillati. Seguono in altre cinque buste (nn. 31-36) libri e inserti di documenti relativi alla eredità della contessa d'Al­bany. Notevoli sono anche il rapporto di Ferdinando Tartini, s. d., alla Società fiorentina per l'insegnamento reciproco (n. 23.18), l'atto originale, in data Firenze 13 ottobre 1827, col quale il padre Antonio Bresciani si obbligava a corrispondere la somma annuale di cento talleri al proprio padre e di 25 talleri a sua madre, da con­vertirsi in talleri 60, in caso della di lei vedovanza, e a cedere al padre un credito che aveva col fratello Giuseppe (n. 1.28), e l'inserto relativo al processo politico intentato nel 1833 contro l'aw. Giovanni Antonio Venturi per aver fatto parte della congrega fiorentina della Giovine Italia (n. 320.7).1)
Meritevoli di menzione, per questi anni e per quelli successivi, appariscono le carte relative alla Maremma toscana donate dagli eredi del granduca Leopoldo II e quelle appartenute al Gran Cacciatore della Corte lorenese cav. Ramirez de Montalvo (18241846), 2) le notizie e i documenti, originali o in copia, relativi alla storia di Firenze, dal 1834 in poi, lasciati dallo scrittore Conti (vi si trovano, tra le altre, let­tere e documenti diretti al marchese Francesco Rinuccini, gonfaloniere della città), il carteggio e i documenti vari relativi all'arrivo in Goleata il 29 settembre 1845 di due compagnie armate di giovani liberali romagnoli che nei giorni precedenti avevano tentato una rivoluzione alle Balze, nello Stato Pontificio (n. 76.3): lettere di Raffaele Pasi, uno dei capi, al podestà di Galeata circa la partenza dei volontari dal territorio
i) In questo inserto si trovano anche una lettera di C. L. Bonaparte a F. D. Guerrazzi, del 1848, e un'altra a firma L. Do. Sotto lo stesso numero (inserto 6), sono raccolte 14 lettere indirizzate allo stesso aw. Venturi da Giovanni Carmignani negli anni 1823-26. Cfr. sul Venturi: E. MICHEL, F. D. Guerrazzi e le cospirazioni polì-tiche in Toscana dal 1830 al 1835, Roma - Milano, Soc. ed. D. Alighieri, 1904, pp. 113 sg. e F. GRASSI. // primo periodo della Giovine Italia in Toscana, nella Rivista Storica del Risorgimento italiano, voi. II, 1897, pp. 904 segg.
2) Cfr. Intorno ad essei N. VAZIO, Relazione sugli Archivi di Stato Italiani, cit. pp. 217 e 221.