Rassegna storica del Risorgimento

RESTAURAZIONE
anno <1947>   pagina <60>
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60 Pietro Pedrotti
alle autorità pontificie, in cui egli esalta la magnanimità dell'imperatore d'Austria che rinunciava a favore del legittimo sovrano a far uso dei diritti di conquista. Ecco il proclama:
H Cesareo Regio Consigliere Intendente , t
Incaricato dal Governo delle Marche
guai
Commissario plenipotenziario imperiale
per la loro consegna al Governo Pontificio
Agli abitanti dei tre Dipartimenti delle Marche
Proclamazione
È già in corso il settimo anno dacché foste vostro malgrado sottratti al pacifico scet­tro Pontificale. Una forza prepotente, arbitraria e dissolvitrice degli antichi patti sociali, nei quali i popoli d'Europa e specialmente quelli d'Italia, prosperavano tranquilli e felici, ruppe i legami che da tanti secoli vi univano al legittimo vostro Sovrano. Una forza più potente, giusta, riparatrice, rinunciando generosamente al diritto di conquista, riunisce questa avventurosa famiglia al Padre Comune.
Popoli delle Marche! oggidì compiesi Vatto solenne di così fausta, e da voi amata riunione. Oggidì, onorato dall'alta Commissione affidatami per parte dell'Augustissima Imperatore e Re Francesco I mio clementissimo Signore, io vado a mettere le LL. EE. i Monsignori delegati apostolici nel possesso di queste Provincie? ed ho così la dolce soddi­sfazione di concorrere al restauramene della vostra felicità.
Questa felicità sarà l'effetto della saggia, moderata, conservatrice politica del Mo­narca Austriaco, che volle ridonare a tutta l'Italia il perduto suo interno riposo, e l'este­riore sicurezza della di Lui Giustizia, ed insieme di quella pia reverenza ed amicizia ch'Ei professa alla Sagra Persona dell'universale Supremo Pastore.
Voi, cogli altri Popoli italiani, riconoscerete dalle benefiche cure di S. M. I. R. A. la preservazione de* pubblici rapporti, e de' privati interessi, che sono sorti dalle passate civili e politiche innovazioni. Il Santo Padre ammettendo questi nuovi rapporti e questi nuovi interessi, negli alti consigli della sua saggezza e della sua paterna Bontà, vi promette solennemente piena e illimitata amnistia; la manutenzione degli acquisti legalmente fatti dei Beni Nazionali altre volte appartenenti alle soppresso corporazioni religiose; la ga­ranzia del debito pubblico; e il pagamento puntuale delle pensioni civili, militari ed eccle­siastiche; fissando così quei principi di equità e di convenienza che le circostanze hanno resi necessari a congiungere saldamente fra voi l'ordine, la tranquillità e la universale concor­dia, siccome elementi essenziali del pubblico Bene.
Abitanti del Metauro, del Musone e del Tronto! Io sono certo che l'espansione della plausibile vostra esultanza, sarà regolala da quello spirito di moderazione, ch'i proprio dell'eccellente indole vostra; sicché nessun inconveniente offuschi la serenità di un'epoca così ben augurata. Quando il padre, dopo lunga e penosa assenza, ritorna in seno dei suoi figli, tutti i loro cuori debbono essere uniti: nossuna amarezza devo contrariarli. In tal guisa dimostrerete il vostro filiale rispetto e devozione all'immortale Pio VII vostro Sovrano, e la riconoscenza che per tanti titoli dovete al grande a generoso Protettore della Santa Romana Chiesa e Benefattore vostro, l'Imperatore Francesco.