Rassegna storica del Risorgimento
RESTAURAZIONE
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1947
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Pietro Pedrotti
difettose relazioni del generale trentino, non ritenendolo in grado di coprire degnamente la carica di governatore interinale delle Legazioni: egli ne proponeva anzi il richiamo perchè debole e Sacco nella sua azione repressiva. Seguono i rapporti 25 e 28 marzo dello Steffanini a Mettemìch, che tradiscono la grande sua preoccupazione in quella vigilia dell'effimero regime murattiano a Bologna, dove il proclama di Bimini doveva destare schietto entusiasmo. Il primo riguardava la famiglia Baciocchi, allora residente a Bologna dove nella sua casa raccoglieva a conciliaboli segreti ragguardevoli cittadini avversi all'Austria: data tale segnalazione, Mettemìch decideva di procedere energicamente nei riguardi della principessa Elisa, facendole pervenire per incarico del suo sovrano a mezzo dello Steffanini un ordine scritto di lasciare per tutta la durata della guerra Bologna per Bruno in Moravia; il rapporto del 25 marzo accennava appunto a questo viaggio. Quello del 28 marzo ricorda il passaggio da Bologna dello squattrinato ed esule ex re di Spagna Carlo IV, che viveva allora in Italia e alla rapida avanzata delle truppe napoletane.
Le proposte del barone Hager per il richiamo dello Steffanini, ritenuto da lui inetto a continuare la carica di governatore delle Legazioni per conto dell'Austria, non ebbero seguito, certamente per il diretto intervento del maresciallo Bellegarde, il quale, lodando invece l'attività e lo zelo del generale trentino, gli rinnovava dopo la campagna murattiana l'incarico di governatore delle Legazioni, coadiuvato dal consigliere di governo barone Lago e dal consigliere di intendenza von Wessenthurm.l)
Conoscendo il governo di Vienna i sentimenti ostili all'Austria esistenti a Bologna e nelle Legazioni, esso procedeva in quei territori evacuati dal nemico, molto severamente. Il ripristinato governo provvisorio austriaco a Bologna e nelle Legazioni per l'impulso zelante del generale Steffanini, definito dal cronista conte Bangone violento, inurbano, rozzo, duro, uomo il quale alla malizia italiana univa tutta la cocciutaggine tedesca si doveva così manifestare con taglie di guerra, destituzioni ed arresti.
Il Commissario del buon governo Savini, sempre per ordine del generale, diramava il 17 aprile una circolare agli stampatori della città per la presentazione in duplo esemplare delle stampe impresse durante l'occupazione napoletana, ciò che si affrettavano anche a fare; il 19 venivano presentati i relativi elenchi, l'uno delle stampe governative di quel periodo (decreti di Murat, proclami e circolari delle autorità da lui insediate) l'altro delle altre stampe, che riguardavano oggetti di governo: egli ritirava identico elenco dai delegati di governo di Ferrara, Forlì e Ravenna. L'autorità austriaca fa poi molto severa verso tutte le persone che avevano dimostrato simpatia verso l'effimero tentativo di riscossa nazionale del Murat. In questa azione il generale Steffanini, ubbidendo agli ordini del maresciallo barone Bianchi, è stato molto rigido e severo, ordinando un elenco delle persone più in vista che come era detto nella sua nota al maresciallo, durante l'invasione napoletana nelle Legazioni si erano condotte in modo biasimevole . Vennero cosi arrestati: il barone Alessandro Agucchi, funzionario di primo piano dorante il primo Regno Italico, nominato da Murat il 3 aprile prefetto del dipartimento del Beno, Carlo Bottrigari o Nicola Monti di Bologna; Dionisio Scrocchi di Faenza. Altri devoti al re di Napoli dovevano correre la stessa sorte, ma prevedendo il colpo, si erano sottratti all'arresto con la fuga: essi figuravano in un secondo elenco preparato dallo Steffanini, fra cui ricordiamo: Asterrò Etcolani di Bologna, Pellegrino Rossi e Gioacchino Rossini. Narrasi anzi che costui per poter partire,
*) Frh. v. HELFERT, KaUcr con Oestertoich und die Stieftung der Lombardo-Venir-tianischen Koenig reichs, Innshrùck, Wagner, 1901.