Rassegna storica del Risorgimento

LEGISLAZIONE ; SICCARDI GIUSEPPE
anno <1947>   pagina <157>
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Note per uno studio, ecc. 157
a gran voce l'alleanza con la protestante Inghilterra sostenendo che l'aiuto inglese avrebbe costituito ima garanzia di vittoria nella solu­zione del problema, mentre dal canto loro gli altri sostenevano la neces­sità di volgersi dalla parte della cattolica Austria, la quale come ben si comprende non chiedeva di meglio che di essere chiamata in causa. Il parigino Univers, organo dei cattolici francesi, esaminando la situa­zione piemontese in quel momento notava: H Piemonte, guidato dal­l'Inghilterra, è in lotta aperta contro la Chiesa e rappresenta la causa rivoluzionaria e protestante....
Intanto, nella tornata del 15 febbraio 1850, prendendo lo spunto dalla pastorale inviata da Mons. Gianotti, Vescovo di Saluzzo, ai par­roci delle sue Diocesi, il BrofFerio chiedeva nuovamente la parola con­tro l'alto clero. Il discorso del deputato estremista terminava con una delle solite perorazioni: . leggi vi domandiamo, o ministri, che assicurino, che svolgano le istituzioni nostre: leggi sulla giurisdizione ecclesiastica, affinchè spariscano una volta le odiose reliquie dei barbari tempi a cui la fazione clericale ci vorrebbe ricondurre.... E via di questo passo. Alle violente accuse del Brofferio fu chiamato a rispondere il Siccardi, che, per la prima volta, dovette prendere la parola su questioni riguar­danti la politica ecclesiastica subalpina. II Guardasigilli fu assai riser­vato ed estremamente circospetto: le sue parole rivelano la preoccupa" zione dell'uomo ansioso di non dire troppo, ma di non dire neppure troppo poco; la saggia moderazione delle sue espressioni fa singolare contrasto con l'avventata risolutezza del Brofferio. A questi, che aveva parlato di sacerdoti intemperanti, il Siccardi ricorda che esistono anche e non in numero esiguo ecclesiastici che hanno certamente operato in maniera assai lodevole nell'interesse della Religione e della patria. Il Guardasigilli alludeva evidentemente a quei sacerdoti, che come dice il Chiuso x) avevano incoraggiato il Governo a proporre le leggi sulle immunità ecclesiastiche inviando una petizione nella quale chie­devano l'abolizione della giurisdizione privilegiata per essere ammessi a godere àei diritti politici di cui fruivano gli altri cittadini sottoposti al foro comune. Per comprendere tale richiesta bisogna pensare che la esistenza del foro privilegiato e delle immunità ecclesiastiche poneva molta parte del Clero in una situazione estremamente difficile nei rapporti con l'autorità civile e costringeva molti sacerdoti ad una vita di urti e di contrasti a volte non trascurabili. Essi pensavano che, abolita la causa di quegli scontri, le relazioni tra clero ed autorità civile
T. CHIUSO, op. cit, voi. Ili, p. 814.