Rassegna storica del Risorgimento
LEGISLAZIONE ; SICCARDI GIUSEPPE
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1947
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Gaetano Mariani
sarebbero tornate normali: i fatti dimostrarono invece che, dopo la promulgazione delle leggi Siccardi, quei rapporti peggiorarono decisamente.
In questo clima si venne alle giornate decisive. H 22 febbraio il Governo piemontese inviava a Portici una nota nella quale si annunziava che il Governo di S. M. era costretto dal tenore medesimo dello Statuto e dalla necessità dei tempi a riformare le norme vigenti in parte della giurisdizione ecclesiastica, ma si aggiungeva che la presentazione della legge in questione non toglieva la possibilità di trattare con la corte di Roma purché le trattative non si facessero d'ora innanzi che in Torino. Era un vero e proprio ultimatum di cui non s'attese neppure la risposta: ciò si spiega pensando alla situazione nella quale si trovava il Governo, alle accuse ed alle pressioni della Sinistra, a tutto quello stato di cose che s'era andato creando in quei mesi e che abbiamo più sopra tentato di illustrare. H decreto doveva esser vistato dal Re, che in un primo tempo firmò, ma subito dopo fece sapere all'Azeglio di aver diversamente deliberato. I ministri minacciarono le dimissioni di tutto il gabinetto ed il Re fu costretto ad arrendersi.1)
H giorno dopo 25 febbraio Siccardi portava dinanzi alla Camera subalpina il progetto di legge per l'abolizione dei privilegi ecclesiastici, progetto che da lui avrebbe preso nome e veniva presentato al Parlamento proprio mentre, dovunque, i Governi riprendevano e miglioravano le relazioni con la Corte di Roma, alla vigilia del ritorno di Pio IX nei suoi Stati.
Momento estremamente grave, dunque, quello in cui venivano presentate le leggi Siccardi; il meno opportuno, forse, per il Piemonte, sia dal punto di vista della politica interna sia da quello della politica estera: un atto di Governo che non poteva rimaner circoscritto nell'ambito della politica ecclesiastica, ma, inevitabilmente, avrebbe investito tutta la vita del Paese. 2) Ma quali sarebbero state le reazioni della Sinistra se l'Azeglio non avesse provveduto alla presentazione del decreto, quale atteggiamento avrebbe assunto il partito estremo se le sue richieste non fossero state accettate, è facile prevedere dopo aver seguito con qualche attenzione la campagna che sulla stampa e dalla tribuna parlamentare gli uomini di Sinistra avevano condotto e seguitavano a condurre da quasi un anno. I GAETANO MAR1AMI
') Cfr. Piani, op. dk, p. 51 dell'introduzione e p. 66 dei documenti.
2) Alcuni mesi più tardi quando le leggi erano Mate già approvate dal Senato La Gazzetta del popolo (anno 1850, n. 89) noterà che la sconfitta delle leggi Siccardi sarebbe stata per gli interessi politici della patria nna seconda sconfitta di .Novara T>.