Rassegna storica del Risorgimento

AZEGLIO, MASSIMO TAPARELLI D'
anno <1947>   pagina <169>
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Come sono nati I miei ricordi 169
spiccio, è che al sullodato autore [della lettera del 29 aprile] è accaduto quel che succede a chi dice la verità a quello a cui nessuno la dice mai. E stato preso in tasca; ma siccome il consiglio è stato seguito (che era l'importante) l'autore non ha per questo provata veruna alterazione ne* suoi sonni, o nel suo appetito. *)
Come non riconoscere una qualche eco di quanto gli era accaduto otto anni prima in quell'accenno dei Miei ricordi all'ingiusto tratta­mento inflitto dalla Corte di Torino a suo padre, che, come tutti gli uomini di carattere elevato, non si cacciava avanti, mentre tanti altri facevano a spintoni per mettersi in prima fila ? . Per questo era rimasto sempre addietro, e così accadrà in ogni tempo agli uomini del suo ta­glio , commenta Massimo, per il quale è verità assiomatica che in certi luoghi, certi galantuomini disturbano. Quel che le risaie sono al corpo, le corti lo sono all'animo ed al carattere. Aria cattiva; con che non pretendo dire una novità, le inique corti essendo passate in moneta corrente. Una novità invece sarebbe trovarvi rimedio. Ma siccome questo l'avrebbero in mano i principi, e che essi sono i primi a patire dell'aria suddetta, siamo in un circolo vizioso. 2)
Era difficile di gusti in fatto d'uomini politici, come sappiamo: pochi si salvavano agli occhi suoi, specialmente quando l'amico Cavour li andava pescando fuori della cerchia che a lui, Massimo, sembrava la sola lecita, la sola giusta. Eccolo, infatti, sfogarsi col fedelissimo Cristo­foro Ferretti, all'indomani stesso della crisi del 1855, sui nuovi acquisti del ministero : Ti dirò che Cibrario non è stato accolto con molto ap­plauso, anzi coll'espressione opposta che questo la Gazzetta non lo mette. Difatti, è un ottimo uomo, ma non mi pare che fosse molto adat­tato... Lanza neppure esso è accetto. Ma egli entra fra le numerose scoperte d'uomini grandi, che ha fatte Cavour nelle regioni del centro sinistro. 3) H connubio non sarà mai dimenticato. Aveva un bel dire che se la passavate assai bene nella sua desidera tissima vita privata e non chiedeva se non di poterla continuare nelle occupazioni arti­stiche e non nelle politiche, 4) ma, in fondo all'anima, soprattutto
1) CASCAMO, op. cit.t p. 426.
2) Miei ricordi, p. 130. E ancora, p. 383: e siccome mai principe al mondo, per quanto buono, s'ò incaricato del calcolo delle resistenze de' muscoli umani (degli equini, si) neppure allora il He non se ne deva pensiero. Ved. anche pp. 386-387 e cfr. con quello che scriveva al Castelli il 19 agOHto 1861: E sarebbe il mo­mento di ricordarsi che gli adulatori conducono i sovrani, Re o popoli che siano, alla mazza, L. GHIAIA, Carteggio di Michelangelo Castelli, Torino, 1890, voi. I, p. 385.
9) Inedita, 9 grugno 1855, in Museo. Centrale del Risorgimento, Roma. * A Luigi Capronica, 19 ottobre 1855; inedita in M, C. R>, Roma.
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