Rassegna storica del Risorgimento

AZEGLIO, MASSIMO TAPARELLI D'
anno <1947>   pagina <175>
immagine non disponibile

Come sono nati I miei ricordi 175
giustificazioni. *> Anche da questo incidente traeva motivo a riaffermare la superiorità piemontese e la necessità chei suoi conterranei per natura o per elezione si costituissero a modello e guida degli altri Italiani. Tu oramai sei anche tu Gianduia scriveva al figlioccio prediletto e Bisogna proprio che tutti insieme cerchiamo di fargli onore: e non è solamente per amor proprio, è perchè c'è bisogno di dar il buon esempio e predicar coi fatti se vogliamo che tutta questa razza buggerona diventino valentuomini, e capaci di mantenere e difendere la terra e l'onore italiano. 2)
Un succedersi rapido di sciagure domestiche lo piombava in una grande malinconia, che contribuiva ad accentuare il senso d'iso­lamento e la coscienza d'essere ormai anche lui alle ultime scene della commedia. Moriva la cognata Gostanza, presto seguita da padre Luigi, e l'Azeglio, che sentiva profonda la speranza di potersi incontrare ancora dopo la morte con le persone care, si raccomandava al fratello Roberto per una più, stretta unione tra loro, due gatti che siamo rima­sti in piedi. 3) Ma anche questa unione si spezzava, il 23 dicembre di quello stesso anno, con la scomparsa di Roberto. Duro colpo, che s'aggiungeva ai precedenti e al disagio ed alle preoccupazioni per le non buone condizioni in cui il genero Ronco, morto anch'esso nel 1862
J) Apparsa dapprima a sua insaputa nella Patrie, fu poi ristampata più' volte (di recente dal DE RUBBIS, Scritti e discorsi cit., voi. Ili, pp. 399-400). Ved. la lettera al Matteucci, in N. BIANCHI, Carlo MaUeucci e l'Italia del suo tempo, Torino, 1874, p. 319 (con la data errata del 13 aprile), alla figlia Alessandrina, dal 15 agosto, in Ricci, Scritti postumi, cit., pp. 380381, al Torelli, del 15, in PAOLI, Lettere cit., pp. 137-142, al direttore de La Patrie, 15 agosto, ora in DE RUBBIS, cit., pp. 401-402, all'Arese, del 17, in F. BONFADINI, Vita di Francesco Arese, Torino, 1894, pp. 297-298, con un accenno ai giuochi di bussolotti del povero Cammillo e G. . Vedi anche la cit. lettera al fratello del 16 agosto in COLOMBO, on, cit., p. 472, in cui si afferma sulle bugie ed i giochi di bussolotti non si fondano nazioni, e le altre di quei giorni alla moglie, alla Targioni Tozzetti, al Pantaleoni, al Castelli, allo Sclopis, al Persano. E non si insiste sulle varianti inedite di questa specie di circolare che fu allora costretto a scrivere.
2) A Stefano Pacetti, 24 agosto 1861, inedita, in M. C. R., Roma.
3) AI fratello Roberto, 25 e 29 aprile, in COLOMBO, La morte di V. Gioberti e dio. TapareUi, io Miscellanea di studi storici in onore di A. Manno, Torino, 1912 voi. II, pp. 118-119, e 7 settembre 1862, id., Carteggi e documenti, voi. II, pp. 473-474. Cfr. con Miei ricordi, p. 312 per la comunione d'aspirazioni tra morti e vivi che viene stabilita dall'idea del Purgatorio e de' suffragi e ved. nel testa­mento del 2 luglio 1857 la sua preghiera a Dio perchè volesse accoglierete l'anima sua immortale, concederle perdono e condurla, a quel luogo pel quale l'ebbe creata e tenuta su questa terra. II De Rubri ha avuto il merito di richiamare l'atten­zione sulla stretta connessione tra lo stato d'animo dell'Azeglio nel biennio 1861-62 e il proposito di metter mano all'autobiografia: ved. Genesi e formazione dei Miei ricordi, in Pan, a. Ili (1935), pp. 406-407.