Rassegna storica del Risorgimento

AZEGLIO, MASSIMO TAPARELLI D'
anno <1947>   pagina <177>
immagine non disponibile

Come sono nati miei ricordi 177
tra le memorie del suo tempo pia antico, in cui gli pareva di trovare grandi figure e nobili esempi, più grandi e più nobili di erudii in mezzo ai cruali ora viveva, a dar corpo alla sua vecchia aspirazione di adope­rarsi alla formazione del carattere degli Italiani, alla loro contempo­ranea educazione morale e intellettuale. Invece di andare a non far nulla in Senato, meglio, molto meglio lavorare a casa propria a qualche cosa, forse non inutile del tutto alla generazione che vien su, come aveva scritto allo Sclopis dopo sei mesi di ininterrotto lavoro ai Miei Ricordi. *) E perchè avrebbe dovuto recarsi in Senato, chiedeva amaro, come abbiamo visto, nell'ottobre dell'anno successivo alla Targìoni Tozzetti e alla moglie Luisa? JE ancora amaro e ingiusto verso uomini, idee e cose lo rivelava ogni suo sfogo con gli amici. Si parlava di togliere la capitale da Torino ? Ed eccolo pronto a rallegrarsi con qualche aci­dità: che bel ridere avremo allora! Senza Re, senza ministri, senza deputati e senatori, senza tutto lo sciame d'adulatori, d'intriganti, d'imbroglioni, di cacciatori d'impieghi, senza <jue' cari fratelli che ci mangian vivi in tutti i modi e se la pigliano col piemontesismo e con la Lega piemontese!. 2) E al Bottero faceva la lezione: Ci sono epoche dove, a voler distinguere chi è il savio e chi è il matto, c'è un bel da fare; ma peggio al Persano: giacché non posso impedire le nostre vergogne, almeno non le veda. Non c'è un Governo in Europa (e credo ce ne sian pochi anche fuori, salvo forse al Messico e nelle Repubbliche spagnuole) che sia caduto tanto abbasso come il nostro. 3) Contrario a quella che, in una lettera al Persano, chiamava la ditta Dio e popolo e poco favorevole sèmpre a Garibaldi, le vicende della primavera e dell'estate del 1862 l'avevano proprio fatto andar fuori della grazia di Dio. E, sdegnato anche contro il Re, prorompeva in accuse ed invettive che i tagli pudibondi inferri alla lettera del 9 luglio dal Persano non eoprono sufficientemnte. Ma, insomma, per parlarci chiaro, nel pub­blico si crede che il fatto di Sarnico sia un ingegnoso ritrovato non di...
e ora si vede con ammirazione i e (che secondo il Codice ecc.
ecc.) andare a braccetto e lui coprir loro della sua alta protezione verso il popolo festeggiante. Per Carlo I e Luigi XVI ci sono stati molti che
*) N. VA ce A LL uzzo. Massimo d'Azeglio, eh., pp. 405-406.
2) Alla Targioni Tozzetti, 27 febbraio 1862, in Die Rt/Btus, Confidenze, di., p. 250.
3J A G. B. Bottero, 22 maggio 1862, in E. Amcucci, G. J5. Bottero, giorna­lista del Risorgimento, Torino, 1935, p. 149; al Persano, 4 giugno, in PERSANO, op. eit.y p. 138. E olla Targioni Tozzetti il 2 luglio Me la passo qui a Cannerò, facendo vita di contadino e sopiatutto stando lontano dalla politica, che non è più occupazione per le persone pulite.
j