Rassegna storica del Risorgimento
AZEGLIO, MASSIMO TAPARELLI D'
anno
<
1947
>
pagina
<
179
>
Come sono nati I miei ricordi 179
quindi, non c'era da prendersela con loro. Averne compassione piuttosto, e, chi può, cercare d'educarli, più che istruirli, e però vorrei un ministero di pubblica educazionenon sarebbe una sine cura. x>
Aveva ormai presenti e precisi nel suo spirito la visione e lo schema dell'autobiografia, le cui pagine dovevano servire, in un certo senso, ad aiutare la formazione d'Italiani dotati d'alti e forti caratteri, perchè i più pericolosi nemici d'Italia non sono i Tedeschi, sono gl'Italiani e l'Italia, affermava, non troverà pace, ordine, sicurezza e dignità di vita, finché grandi e piccoli mezzani, ognuno nella sua sfera non faccia il suo dovere, e non lo faccia bene, ed almeno il meglio che può .2) Che era l'ultimo sviluppo d'un'idea esposta in pubblico fin da quella lontana sera del 9 febbraio 1C47, nella quale aveva ammonito gli amici del romano Gasino dei Nobili: sola via di riformar la nazione sta nel riformare individualmente noi stessi... Conviene specialmente promuovere la verità con forza, senza paura e a viso scoperto, perciocché il parlar verità è cosa buona, ma nelle tenebre e nel mistero non ottiene mai l'effetto della luce e della franchezza . E poco più d'un anno dopo in Timori e speranze era tornato ad insistere sul concetto fondamentale per il suo realismo politico: la più importante educazione politica d'ogni popolo è quella che insegna a rispettar la legge. Senza questo rispetto si può mutar forme di Governo, trovar nuovi ordinamenti, costituzioni perfette quanto si vuole; tutto sarà inutile: non si riuscirà che al disordine e all'anarchia .
Ili I I I
Anche in Massimo d'Azeglio, veramente, l'idea di narrar se stesso, di scrivere l'istoria della sua vita, s'era venuta affacciando già da parecchi anni , ma mille dubbi sulla convenienza e sulla
1) Alla Targioni Tozzetti, 16 novembre 1862, in DE RTJBBIS, Confidenze, cit., p. 261. Questa idea, che era già nella lettera al Mattcucci del 24 giugno dell'anno prima ( Perciò vorrei che il Governo s'occupasse non tanto dell'istruzione quanto dell 'educazione pubblica, BIANCHI, Carlo Matteucci, cit., p. 511), diventerà poi la proposta formale dei Miei ricordi: Uno dei modi [di sanare lo squilibrio tra l'istruzione delle intelligenze e l'educazione dei cuori] sarebbe forse che oltre quel .ministero d'istruzione pubblica, che figura ora nell'inventario d'ogni Governo costituzionale, si potesse aggiungerne un altro dell'-Ec/ucasrono pubblica : ved. Miei ricordi, p. 72.
2) Ved. Miei ricordi, p. 6. Che gli Italiani fossero al proprio paese p'ù pericolosi nemici degli stessi Tedeschi (e non Austriaci, come gli fecero dire gli editori fiorentini) era sua idea antica. Vent'anni prima, nella incompiuta Lega Lombarda aveva scritto E sempre troveremo non aver l'Italia pia crudeli nemici degl'Italiani . (ed. DB RUBRIS, Torino [1926], p. 172).